Due mesi fa rilanciavamo un caso di plateale persecuzione sugli psichedelici innescata dalla war on drugs: William Leonard Pickard – già ricercatore ad Harvard, chimico indipendente, monaco Buddhista, scrittore, ecc. – arrestato nel 2000 e condannato all’ergastolo nel 2003 con l’accusa (manipolata dalla DEA) di aver prodotto grosse quantità di Lsd in un ex centro missilistico del Kansas, e considerato tra i massimi prigionieri politici americani. I dettagli venivano raccontati in lunga intervista apparsa nell’aprile 2017 su The Oak Tree Review, oltre ad approfondimenti sulla sua situazione legale. Ebbene, arriva ora l’attesa notizia del suo imminente rilascio dal carcere di Tucson, in Arizona, avendo appena ricevuto il condono (Compassionate Release, basata su una petizione relativa anche alla diffusione del Covid-19 in carcere) per i due ergastoli a cui era stato condannato. Qui ulteriori dettagli e materiali su “spiate” e controversie relative al suo arresto.
Quest’obiettivo è stato finalmente raggiunto grazie al continuo sostegno non solo del giro psichedelico internazionale ma anche e soprattutto della comunità scientifica Usa. In particolare, l’impegno della psichiatra Julie Holland che ha conosciuto Pickard fin dal 1994 e lo ha definito un “collega” nelle lettere inviate anche al Presidente Obama e al giudice Thomas Martin. Un breve video curato dalla redazione di Psymposia riassume gli ultimi sviluppi che hanno portato alla decisione dei giudici. E un articolo di Lucid News dettaglia l’intera vicenda, in attesa di nuove comunicazioni dallo stesso Pickard tornato in libertà.