Usa: Enteogeni depenalizzati anche a Somerville (Massachusetts)

FunghettiNel maggio 2019 Denver fece storia  diventando la prima città statunitense a depenalizzare i funghi contenenti psilocibina per uso personale. Da allora il movimento per la riforma antiproibizionista psichedelica ha conquistato altre vittorie locali (Ann Arbor, Oakland, Santa Cruz) e in concomitanza con le scorse elezioni presidenziali gli elettori dell’Oregon hanno approvato l’innovativa Measure 109 (56%), mentre nella capitale Washington D.C. è passata l’Initiative 81 (76%). E martedì 12 gennaio anche il Somerville City Council ha approvato all’unanimità la norma che depenalizza il possesso e l’uso personale delle ‘piante enteogene’, inclusive di funghi psilocibinici, peyote, ibogaina.

Come accaduto nelle precedenti situazioni, il consiglio comunale di Somerville, cittadina poco a nord di Boston in Massachusetts, ha così riconosciuto i benefici di questi psichedelici naturali nel trattamento di problemi di salute mentale come la depressione grave e l’ansia, in aumento soprattutto durante l’attuale pandemia. La misura impone alle forze dell’ordine di assegnare a chi coltiva o usa queste piante e funghi la priorità più bassa nell’attività di pubblica sicurezza. Il provvedimento prevede inoltre che il procuratore-capo  cittadino e il parigrado federale non perseguano penalmente tali casi.

La coalizione promotrice include un ampio fronte antiproibizionista, tra cui le associazioni Bay Staters for Natural Medicine e la sezione statale di Decriminalize Nature. Questa serie di vittorie continuerà a tradurrà  in analoghe iniziative nel prossimo futuro. Dal giorno delle elezioni 2020, gli attivisti a San Francisco e nello stato di Washington hanno già annunciato nuovi progetti per la depenalizzazione, mentre la senatrice dello stato del New Jersey, Teresa Ruiz, e il senatore della California, Scott Wiener, hanno annunciato di voler presentare appositi disegni di legge per depenalizzare il possesso di funghi psilocibinici e altri psichedelici.

Rispetto all’Oregon, va intanto ricordato che l’Oregon Psilocybin Services Act creerà un programma per consentire la somministrazione di prodotti psilocibinici, come i funghi, agli adulti maggiori di 21 anni, a scopo terapeutico. I cittadini potranno acquistare, possedere e consumare psilocibina presso un centro di servizi, ma solo dopo una sessione di preparazione e sotto la supervisione di un facilitatore (la psilocibina in quanto tale resta sostanza illecita nella Tabella 1). Mentre con il Drug Addiction Treatment and Recovery Act, l’Oregon è diventato il primo Stato Usa a depenalizzare il possesso per uso personale di tutti gli stupefacenti, compresa la cocaina, l’eroina e la metanfetamina.

Le quantità personali depenalizzate sono fino a 1 grammo di eroina, fino a 1 grammo o 5 pillole di MDMA, fino a 2 grammi di metanfetamina, fino a 40 unità di LSD, fino a 12 grammi di psilocibina, fino a 40 unità di metadone, fino a 40 pillole di ossicodone e fino a 2 grammi di cocaina. Chi viene trovato in possesso di piccole quantità di droghe pesanti potrà evitare il processo e la possibile pena detentiva pagando cuna multa di 100 dollari e partecipando a un programma di recupero delle dipendenze. I centri di trattamento saranno finanziati con le entrate provenienti dalla marijuana legale.

In questi ultimi anni Decriminalize Nature è divenuta il motore primario per la depenalizzazione a livello nazionale, con una mission precisa: migliorare la salute e il benessere dell’uomo depenalizzando e ampliando l’accesso alle piante e ai funghi enteogeni attraverso l’organizzazione politica e comunitaria, l’educazione, la promozione e la sensibilizzazione rispetto a queste medicine. Decriminalize Nature è attiva nell’informare l’opinione pubblica sul valore dei funghi e delle piante enteogene al fine di proporre soluzioni per depenalizzare il rapporto dell’uomo con la natura. Per fonti naturali, funghi e piante enteogeniche, sono da intendersi innanzitutto i funghi contenenti psilocibina, i cactus contenenti mescalina, l’iboga, piante e/o combinazioni estratte di piante simili all’ayahuasca; e limitatamente a quelle contenenti i seguenti tipi di composti: ammine indoliche, triptamine, fenetilammine.

Infine, un accenno al dibattito in corso (in particolare via Twitter) su una certa “preferenza” assegnata da attivisti e media alla depenalizzazione degli enteogeni, che forse può danneggiare l’intero movimento pro-riforma perché lascia tutte le altre sostanze illegali. Matt Johnson (Johns Hopkins University School of Medicine) segnala la una focalizzazione eccessiva su ‘psychedelics as “good” drugs’, mentre ancora più importante sarebbe depenalizzare l’uso di eroina, cocaina, metanfetamina, visti gli alti numeri delle relative condanne al confronto di quelle già minime per possesso di psichedelici.

Replica Ramzy Abuæita, attivo in Decriminalize Nature: “È vero che andrebbero depenalizzate tutte le sostanze illecite e non solo gli psichedelici naturali. Ma abbiamo preso una decisione calcolata di perseguire il nostro percorso di depenalizzazione di quelli naturali perché è più facile convincere un consiglio comunale dei meriti dei prodotti naturali e degli usi indigeni”.

Servizi di supporto e integrazione psichedelica

EutopiaMolti utilizzatori di stupefacenti vivono nell’ombra e non chiedono aiuto, o peggio pensano di essere fuori gioco, stigmatizzati da paradigmi sociali e approcci farmacocentrici focalizzati sul symptoma e non sulla persona. Essere portati in ospedale, affidati alla sicurezza o alla polizia, durante una esperienza psichedelica intensa può essere incredibilmente traumatico e aumentare il rischio di danni emotivi e psicologici a lungo termine.

Un’esperienza psichedelica può essere altresì un’esperienza di trasformazione, di assunzione di un nuovo punto di vista sulla propria vita e sulle piccole o grandi sofferenze che possiamo vivere quotidianamente.  Può quindi essere catalizzatrice di un miglioramento evolutivo, per cominciare coraggiosamente a cambiare quei comportamenti che ci boicottano – come la dipendenza, di qualsiasi genere essa sia – accompagnandoci verso la guarigione da un trauma o da una depressione. Allo stesso tempo però, le sostanze psichedeliche (come altre piante, funghi o sostanze psicotrope) possono anche causare un effetto psicologico duraturo, anche negativo, quando non correttamente processato.

Il processo di integrazione implica la possibilità di offrire una lettura diversa e molteplici chiavi interpretative di un’esperienza psichedelica passata, all’interno di una cornice più ampia di senso. Un circolo di integrazione psichedelica è uno spazio protetto, in cui set e setting sono disposti in modo tale di favorire tra i partecipanti la condivisione delle proprie esperienze, anche interiori, per comprendere ulteriormente se stessi e ricevere supporto dal gruppo.

L’obiettivo è infatti quello di sostenersi a vicenda nel processo di integrazione dell’esperienza psichedelica nella propria vita quotidiana. Dove integrazione vuol dire:
elaborare il materiale emerso nel viaggio; dare un senso all’esperienza; rielaborare e processare, in caso di un’esperienza difficile; approfondire certe introspezioni e idee arrivate durante il viaggio; definire come i cambiamenti che l’esperienza ha portato possano essere sostenibili e integrabili nella propria esistenza; permettere una condivisione in cui il feedback del gruppo diventa supporto e stimolo per chi parla; far parte di uno spazio protetto e senza giudizio, generativo e orizzontale (da qui l’idea di “cerchio”).

Questa, in poche parole, la vision e la mission di Eutopia, che ha sede a Bari e ha riattivato proprio in questi giorni il servizio telefonico di supporto, integrazione e accompagnamento alle esperienze psichedeliche. Il numero di telefono (338-708-7047) è da contattare per chiedere consigli e informazioni rispetto all’utilizzo di psichedelici, sia per gli utilizzatori che per i loro cari, oltre che essere un mezzo per capirne di più su questa categoria di molecole e determinare l’eventuale necessità di ulteriore aiuto.

La Helpline aiuta ad acquisire informazioni ed è volta alla riduzione dei rischi e dei danni associati al consumo, e gli operatori sono specialisti con formazione ed esperienza in medicina psichedelica, dipendenze patologiche e sostanze da abuso. Con un approccio amichevole, non giudicante, cercano di supportare al meglio i bisogni di chi si rivolge. Le conversazioni sono, ovviamente, strettamente confidenziali.

Altri progetti utili in quest’ambito sono Intermedium, lo sportello di integrazione psichedelica di Neutravel, e i Cerchi di Iside, organizzati periodicamente dalla Società Psichedelica Italiana, di cui si è parlato anche nei recenti Stati Generali della Psichedelia in Italia 2020, e su cui torneremo presto qui in maggior dettaglio. Chiunque volesse attivare qualche progetto analogo nella propria zona, o anche per avere maggiori informazioni al riguardo, non esiti a contattarci

Buon compleanno, Dr. Hofmann!

Albert HofmannL’11 gennaio 1906  nasceva a Burg im Leimental, in Svizzera, Albert Hofmann, il ricercatore svizzero noto per aver sintetizzato nel 1938 (e assunto tramite ingestione cinque anni dopo, con annessa divulgazione pubblica) la dietilamide dell’acido lisergico (Lsd), oltre ad aver isolato nel 1958 i principali alcaloidi dei funghi allucinogeni, la psilocina e la psilocibina.

L’Lsd mi ha permesso di ‘vedere’. Mi ha aiutato a capire che fuori di noi c’è una serie infinita di mondi, e che più allarghi lo sguardo, più vedi, anche se questo ‘vedere’ non è spiegabile a parole. Mi ha permesso di capire che la forza che muove tutto è la stessa da cui io provengo e con la quale ogni tanto entro in contatto.

Nell’ottobre 2007 è stato inserito nella classifica dei 100 Geni Viventi alla prima posizione, a pari merito con Tim Berners-Lee, inventore del World Wide Web. È scomparso il 29 aprile 2008, nella sua casa dello stesso borgo nei pressi di Basilea, all’età di 102 anni.

Tra i libri disponibili, oltre all’ormai classico Il mio bambino difficile (1995), altri utili testi di/su Hofmann sono liberamente scaricabili nella collana Millelire di Stampa Alternativa. Per saperne di più sulla “sua creatura” c’è anche Lsd – Storia di una sostanza stupefacente, curato dalla giornalista Agnese Codignola (Utet Libri, 2018), dove si «racconta la storia dell’acido dalla sua nascita fino alle ricerche più recenti, svelando il potenziale terapeutico di una sostanza che è stata a lungo demonizzata».

Infine, la video-animazione di cui sotto, curata tre anni fa dalla New Hampshire Public Radio, sintetizza il “lungo, strano viaggio dell’Lsd”, dalla scoperta accidentale nel 1938 passando per le numerose, promettenti ricerche degli ’60, fino alla forte ripresa delle indagini scientifiche degli ultimi anni.

SGPI20: verso la “maturità psichedelica”

SGPI20.1Dopo la prima volta degli Stati Generali della Psichedelia in Italia, organizzati a Torino nel dicembre 2019 dal network di Psy*Co*Re, oggi finalmente il tema, nelle sue varie sfaccettature e dimensioni, va conquistandosi sempre più spazio nelle librerie, sulle testate mediatiche e tra le menti d’Italia.

Non a caso l’edizione 2020, svoltasi interamente via livestreaming online, ha offerto oltre 80 interventi internazionali, 4 tavole rotonde (fra cui la prima tavola rotonda sulla Respirazione Olotropica mai tenutasi in Italia), varie presentazioni ad hoc, eventi-off e dibattiti serali. Un entusiasmo confermato fin dall’intensa prima giornata (8 dicembre) interamente dedicata all’editoria di settore: una carrellata, dagli effetti quasi allucinogeni, sulle produzioni letterarie, fumettistiche e saggistiche sia risalenti al passato storico che alle produzioni più recenti.

Importante la presenza di psichiatri (10), psicoterapeuti (9) e psicologi (14) – a testimonianza ormai della certezza, non solo tra gli “addetti ai lavori”, che promuovere la ricerca psichedelica può portare vantaggi sanitari enormi a livello individuale, culturale, sociale. Molti gli aggiornamenti sugli studi scientifici, incluse stimolanti prospettive venute dall’estero, mentre in Italia la ricerca per ora è limitata a lavori su stati di coscienza modificati e pratiche respiratorie. Occorre insistere su quell’approccio multidisciplinare applicato all’uso delle sostanze – soprattutto in ambiente accademico, segnato ancora da un forte stigma – che invece è evidente ed in sviluppo in Inghilterra e in Germania (giusto per restare in Europa). SGPI20.2

Al contempo è emersa prioritaria la necessità di “fare rete”, in particolar modo con soggetti ed entità attive a livello internazionale, puntando a un impegno trasversale e aperto per divulgare in modo collaborativo, trasparente e intelligente (anche rispetto alla ventata di depenalizzazione in arrivo da oltreoceano).

In definitiva, questa seconda edizione degli Stati Generali della Psichedelia in Italia ha ribadito la ricchezza di contenuti e la varietà di posizioni insita nel fenomeno psichedelia, una complessità plurale e pluralista da considerare in tutte le sue sfaccettature e sfumature – stimolando quei contributi interdisciplinari sempre più vitali per accompagnare con successo questo passaggio verso una “maturità psichedelica” nel nostro Paese. Incluso il superamento di norme repressive che continuano a limitarne le indagini scientifiche e le applicazioni terapeutiche. Un percorso che continueremo a esplorare e alimentare nei prossimi mesi, con vari eventi pubblici (online) già programmati e in vista della terza edizione di fine 2021.

Qui un ampio resoconto collaborativo sui lavori di SGPI20.

Il trentennale della SISSC. La “rinascita” e il nuovo “Altrove”

Fondata nel 1990 e presieduta inizialmente dal neurofisiologo e psicoterapeuta milanese Marco Margnelli (ricercatore presso il Cnr, il Karl Ludwig Institut fur physiologie dell’Universita di Lipsia e l’Università del North Carolina), la Società Italiana per lo Studio degli Stati di Coscienza (SISSC) ha base a Torino e prosegue le sue attività mirate a promuovere e a facilitare lo studio del vasto e multidisciplinare campo di ricerca sugli stati di coscienza. Psy*Co*Re ha dedicato il pomeriggio della seconda giornata dei recenti Stati Generali della Psichedelia in Italia (SGPI20) proprio al suo trentennale, ripercorrendone il cammino e facendo il punto sui propositi per il futuro.

Oltre a vari interventi dei soci fondatori della “nuova” SISSC, c’è stata una stimolante conversazione a tutto campo tra Alessandro Novazio, coordinatore di Psy*Co*Re (e membro fondatore della nuova SISSC) e Gilberto Camilla, presidente onorario, il quale ha anche raccontato alcuni aneddoti sulle incursioni italiane di pionieri quali Albert Hofmann, Carl Ruck ed Ernst Jünger. L’attuale presidente, Antonello Colimberti, ha  ribadito il costante impegno della SISSC per ampliare la conoscenza e la divulgazione scientifica, impegno necessario ancor più oggi che queste tematiche vanno (finalmente) attirando l’interesse Altrove - SISSCmediatico, letterario e popolare anche in Italia. Impegno sottoscritto da tutto il nuovo direttivo: dal vulcanico vice presidente Maurizio Nocera, al segretario Nerio Bonvicini, ai consiglieri Francesco Perricelli e Bruno Severi.

Lo conferma anche Claudio Barbieri, che sta curando il nuovo numero in uscita di Altrove , la pubblicazione annuale della SISSC edita da Nautilus, che tornerà ai “fasti di un tempo” con veste grafica rinnovata e interventi d’approfondimento. Tra gli articoli ipresenti nell’ultimo numero, troviamo: Ayahuasca e sciamanismo, (Michael Taussig intervistato da Peter Lamborn Wilson [Hakim Bey]), Piante e sostanze allucinogene nella pratica sciamanica e terapeutica (Ralph Metzner), Interpretazione etnomicologica dell’arte rupestre sahariana (Gianluca Toro), Il monaco del suono (Leopoldo Siano), Andare oltre la materialità (Elémire Zolla intervistato da Maurizio Nocera). La rivista viene inviata gratuitamente a tutti gli iscritti alla SISSC, mentre per prenotarne una copia e/o per altre informazioni, scrivere a: sisscaltrove@gmail.com.

Riportiamo di seguito alcuni stralci (qui c’è la versione integrale) del saggio curato da Nicholas Cozzi, dell’Università del Wisconsin a Madison (Usa), che anticipa di molti anni le evidenze emerse dalle ultime ricerche neuroscientifiche: La breccia psichedelica nelle neuroscienze. Come le droghe psichedeliche hanno influenzato la nascita e lo sviluppo della psicofarmacologia. 

Nella metà del XX secolo l’opinione prevalente in psicologia e psichiatria era quella secondo cui gli stati d’animo, i desideri, i sentimenti, i ricordi, i comportamenti e il carattere sarebbero determinati da storie ambientali, esperienze infantili, dall’azione reciproca fra ricompensa, punizione, repressione e rinforzo, dalla mente inconscia e da meccanismi psicosessuali, fra gli altri. L’attività del cervello era ritenuta essenzialmente di natura elettrica. Prima degli anni Quaranta e all’inizio degli anni Cinquanta, il concetto che la coscienza fosse influenzata, se non determinata, dall’azione di sostanze chimiche prodotte nel cervello, era del tutto estraneo.

Gli importanti eventi che trasformarono i paradigmi precedenti e diedero vita alla neurochimica e alla neurofarmacologia, che portarono direttamente allo sviluppo della psicofarmacologia come disciplina scientifica, sono di fatto legati alla scoperta e alla ricerca sugli effetti psicoattivi della dietilamide dell’acido lisergico (LSD), della NN-dimetiltriptamina (DMT), della psilocibina e delle altre sostanze psichedeliche. Una delle più importanti scoperte sorte dalla ricerca sulle droghe psichedeliche fu la comprensione del ruolo della serotonina nei processi mentali.

Alla luce di queste scoperte in neurochimica, le ipotesi della psicologia e della psichiatria rispetto all’origine e alla natura della coscienza e dei disturbi psicologici dovrebbe subire una significativa revisione. Diventa necessario per la psicologia e la psichiatria incorporare le osservazioni derivanti dalla neuro- biologia nei modelli del funzionamento mentale. La neurochimica e la neuro- farmacologia incominciarono ad assumere ruoli dominanti nella ricerca sulla coscienza e nel trattamento delle malattie mentali a partire dalla fine degli anni Cinquanta e poi negli anni Sessanta. In particolare, divenne obbligatorio per le pratiche psicoterapeutiche usare droghe psicoattive, logicamente derivate dalle scoperte sperimentali della neurofarmacologia, come un miglior approccio alla salute psicologica.

Anche se molto è ancora da perfezionare, l’efficacia di queste droghe ha indubbiamente portato benefici a innumerevoli vite. L’interesse nei neurotrasmettitori e nelle droghe che modulano la loro attività continua a motivare molte ricerche da parte di Accademie, di industrie farmaceutiche e biotecnologiche e degli istituti governativi.

Luci e ombre della corsa all’oro medico-psichedelico

Riportiamo qui di seguito l’articolo di Bernardo Parrella pubblicato sul numero di novembre/dicembre 2020 del bimestrale Dolce Vita.

visione cervello-menteIl revival delle sostanze enteogene nell’ambito mainstream può essere fatto risalire a poco più di vent’anni fa, quando nel 1999 Dr. Roland Griffiths coordinò all’Università Johns Hopkins di Baltimora, in Maryland, uno studio (autorizzato dalle autorità Usa) sulla psilocibina come coadiuvante psicoterapeutico per superare le dipendenze e per alleviare l’ansia della morte nei malati di cancro terminale. I promettenti risultati diedero vita a un gran rigoglio di ricerche farmacologiche e test sul campo, riflessioni letterario-filosofiche e affondi spirituali, rilanci artistici e mediatici. Oggi, nel bel mezzo della versione 2.0 di un Rinascimento Psichedelico dalle mille sfaccettature, l’approccio scientifico-terapeutico rimane spesso il necessario grimaldello per spalancare le porte della percezione sia a livello individuale che collettivo.

Gli incoraggianti risultati di queste sperimentazioni legali sembrano promettere la caduta progressiva dei divieti per ‘droghe’ come Lsd, psilocibina e Mdma, al pari delle vere e proprie ‘Plant Medicine’. A sua volta, questa prospettiva ha fatto scattare l’inevitabile corsa al big business, visto il mercato globale di proporzioni potenzialmente enormi. Trattandosi però di formule chimiche di pubblico dominio, per avere successo è obbligatorio inventarsi formule commerciali creative e originali, meglio se brevettabili e/o facilmente scalabili. Con tutti i pro e contro che ciò comporta. Basta solo dare un’occhiata ad alcune delle partnership imprenditoriali lanciate negli ultimi tempi.

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Tutto pronto per SGPI20

La seconda edizione degli Stati Generali della Psichedelia in Italia (SGPI20) si svolgerà interamente via livestreaming online e nell’arco di quattro giornate – a partire dalle ore 10 di martedì 8, venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 dicembre 2020. Previsti oltre 80 interventi, 4 tavole rotonde, varie presentazioni e dibattiti serali. Il programma definitivo, l’elenco dei relatori e altri dettagli sono disponibili a questo link: https://docs.google.com/document/d/1obu_RKueuYIGDt5k6CFbTsA7f9jIVjPPtS8pbYimjH8

L’evento si propone di puntualizzare, secondo i più aggiornati approcci critici, lo stato dell’arte della ricerca psichedelica e in generale sulla scienza degli stati di coscienza, privilegiandone gli aspetti inediti e le prospettive future. Oltre a dare spazio a un’ampia mole di situazioni e progetti italiani nel campo, l’obiettivo complessivo è quello di offrire uno spettro informativo che spazia dalla filosofia all’arte, dagli aspetti storici ai risvolti sociali e politici variamente legati a psichedelia e stati di coscienza oggi nel mondo.

Pur se riservato agli addetti ai lavori, l’evento è aperto alla partecipazione di soggetti esterni interessati (studenti, giornalisti, ricercatori, etc.), previa prenotazione obbligatoria al seguente link: https://forms.gle/aXkUi6T53CiJHGiM7.

L’anti-depressivo Esketamina al Policlinico di Bari

Arriva anche in Italia l’anti-depressivo Esketamina. La Clinica Psichiatrica del Policlinico di Bari sarà la prima a somministrarla in Italia – sotto forma di uno spray nasale basato, appunto, sulla ketamina.

La ketamina è un anestetico con proprietà allucinogene e in dosi ridotte (50-60 mg) produce una profonda esperienza psichedelica. Ha il vantaggio di avere effetti di breve durata (1-2 ore), senza danni collaterali e, soprattutto, di non essere inclusa nella Tabella I delle sostanze proibite in Usa, dove è regolarmente prescritta contro dolori cronici e nervosi. E sul finire degli anni ’90 si erano avuti successi nei test su dipendenza e psicoterapia condotti a San Pietroburgo, in Russia.

Nel marzo 2019 la FDA statunitense (Food & Drug Administration) l’aveva approvato come antidepressivo, dopo decenni nei quali nessuna molecola era stata aggiunta all’armamentario di quelli già disponibili – pur se non sono mancate le critiche, soprattutto riguardo ai costi esorbitanti (fino a 5mila dollari a ciclo di terapia). Hanno fatto seguito analoghe aperture in Gran Bretagna, ed ora è arrivato è l’OK della Commissione Europea. “Questo nuovo antidepressivo arricchisce significativamente il nostro armamentario terapeutico per il trattamento della Depressione, in quanto efficace anche nelle forme più severe e gravi”, ha spiegato il professor Bertolino del Policlinico di Bari.

Seconda edizione Stati Generali della Psichedelia in Italia

NOTA BENE: GLI STATI GENERALI 2020 SI TERRANNO ESCLUSIVAMENTE IN LIVETREAMING. LA “CALL” E’ ORMAI CHIUSA, MA VISTA LA MOLE DI INTERVENTI E’ STATA AGGIUNTA UNA QUARTA GIORNATA (8 DICEMBRE).

 

Apriamo la chiamata per partecipare alla seconda edizione degli Stati Generali della Psichedelia in Italia. Resi disponibili gli Atti Completi  dell’edizione 2019 (da scaricare liberamente in formato pdf), ora è possibile inviare le proposte per partecipare a SGPI20 (Torino, 8 + 11-13 dicembre 2020). Due le sezioni principali: una a “inviti/guests”, riservata a ospiti specifici, e una “aperta/open”, aperta ai contributi di chiunque vorrà farsi avanti.

Per entrambe le sezioni si potranno proporre interventi in base ai seguenti filoni:

* RICERCHE RECENTI E/O INEDITE.
Partendo dalla ricerca sulla farmacologia/etnofarmacologia psichedelica in senso stretto per arrivare a quella sugli stati di coscienza in generale.
Scoperte, aggiornamenti a 360° emerse preferibilmente nell’ultimo anno cioè dal 7 dicembre 2019 in poi e riferibili all’ultimo anno in corso e/o a anni passati ma comunque inedite. Per quanto riguarda gli studi già presentati lo scorso anno sanno ammessi report di aggiornamento sullo stato della ricerca.
Questa sezione è dedicata ai ricercatori delle università, di enti privati ma anche indipendenti che abbiano svolto ricerca in qualsiasi area di studio (farmacologia psichedelica, etnobotanica, psicologia, astrologia, neuroscienze, storia, ecc.). Ogni intervento dovrà rispettare gli standard degli articoli “peer review” sulla base di un template che verrà fornito al momento dell’adesione.

* 50 ANNI di PSICHEDELIA. Sezione dedicata a ricostruire la storia della psichedelia italiana.
In questa sessione saranno accettati tutti i documenti di qualsiasi tipo (scritti, fotografie, filmati, interviste, pubblicazioni, racconti personali, ecc.) che possano contribuire a riscostruire la storia della psichedelia in Italia a partire dalla fine degli anni ’60 in poi senza trascurarne le radici e gli agganci internazionali.

* ARTE e PSICHEDELIA in Italia. In questa sezione potranno essere proposti progetti da realizzare e/o già realizzati, di qualsiasi genere e formato incluso: danza, teatro, performance, musica (dj set, concerti, ecc.) Le relative presentazioni durante l’evento dovranno essere al massimo di 5 minuti. Alcuni progetti verranno selezionati per essere presentati in appositi spazi dedicati (mostra d’arte, concerti, performance, ecc.).

* FG (Foreign Guests/Open). Liberi contributi da tutto il mondo, su tutti gli argomenti riguardanti la psichedelia e gli stati di coscienza in generale.

* 30 anni di SISSC. Una sezione speciale sarà dedicata al trentennale della nascita della Società per lo Studio degli Stati di Coscienza, la prima e più autorevole associazione che si è occupata in modo scientifico di coscienza in Italia a partire dal 1990. Per questa sezione la valutazione delle proposte d’intervento sarà a cura del comitato scientifico della stessa SISSC.

Agli SGPI20 si potrà partecipare in presenza (nei limiti imposti dalle restrizioni Covid) o tramite collegamento in web-streaming, con contributi audio/video registrati o scritti. Nel caso le restrizioni Covid impedissero la realizzazione dell’evento, questo si svolgerà comunque in diretta web-streaming. Il termine ultimo per presentare le proposte è fissato alle ore 24 di domenica 15 novembre 2020.

LA PARTECIPAZIONE È COMPLETAMENTE GRATUITA PER TUTTI. VA PERO’ COMPILATO IN ANTICIPO L’APPOSITO MUDULO ONLINE: QUI PER LA SEZIONE “INVITI/GUESTS” E QUI PER LA SEZIONE “APERTA/OPEN”. (For more details in English, please email us).

IMPORTANTE: Ogni relatore s’impegna a presentare il testo completo della propria relazione in concomitanza alla partecipazione all’evento — oppure a farlo pervenire via email ai coordinatori al massimo entro il 31 gennaio 2021 — inclusivo di nome/cognome, titolo dell’intervento, sintesi, testo completo, mini biografia, eventuale bibliografia. In caso di mancato rispetto di questi termini, nominativo e relazione NON verranno inclusi negli Atti di SGPI20.

Per ulteriori informazioni: < psy.co.re.001@gmail.com > oppure tramite sms (o WhatsApp) al numero di cellulare: +39 3389077600

Gli SGPI20 sono organizzati dal CCCTO in collaborazione con : FOM Academy, Mens ex Machina, SPI, Chemical Sisters

La presenza importante (ma dimenticata) delle donne nel percorso dell’Lsd

Riportiamo alcuni stralci da un longread apparso pochi giorni fa su Fuoriluogo: un’articolata sintesi su uso ed effetti, storia e cultura dell’Lsd visti dalla specifica prospettiva femminile, curata dalle Chemical Sisters. Trattasi di uno dei vari aspetti poco discussi o finanche nascosti nell’attuale revival psichedelico, a volte fin troppo teso ad auto-esaltarsi in maniera univoca,  sorvolando su ambiti meno ovvi o popolari ma importanti (per non parlare di questioni controverse). Per esempio: «C’è molto da scrivere su donne e sostanze, ma il discorso sugli psichedelici è stato storicamente dominato dagli uomini», come si legge nel pezzo. Aspetti che invece meritano attente riflessioni come questa, soprattutto nel contesto italiano, e su cui torneremo a breve.

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Nel 2005, una studiosa che conosceva la figlia di Gertrude Paltin, trovò un raro libro di consultazione del 1971, scritto da sua madre e Oscar Janiger: A Bibliography of LSD & Mescaline: From the Earliest Researches to the Beginnings of Suppression. Janiger è una figura ben nota nella terapia psichedelica, ma Gertrude Paltin è quasi del tutto sconosciuta. La signora Paltin era una biochimica figlia di immigrati ebrei russi, conobbe il dott. Janiger in quanto il suo primo marito, un medico, era stato uno dei primi soggetti a cui Janiger somministrò l’LSD. È diventata anche lei sua paziente e successivamente assistente e coautrice di questa vasta bibliografia annotata che comprende opere in italiano, tedesco e francese e inglese, suddivise in 18 principali aree di interesse, tra cui pubblicazioni su amministrazione-dosaggio-tolleranza, studi psicologici, studi comportamentali e opere popolari e creative. I riferimenti compilati dalla sig.ra Paltin e Janiger, sebbene non focalizzati su applicazioni terapeutiche e completi solo fino al 1963, forniscono collegamenti altrimenti non recuperabili al primo corpus di conoscenze e ricerche che potrebbero altrimenti essere dimenticate.[1]

Questa vicenda è emblematica della storia nascosta delle donne nella ricerca psichedelica che spesso hanno sostenuto il lavoro dei loro partner e colleghi maschi, hanno fornito conforto ai partecipanti, sono state coinvolte come sitters in sessioni psichedeliche e hanno contribuito a scrivere relazioni, ma sono state molto raramente identificate come co-pari partecipanti ai lavori pubblicati.[2]

C’è molto da scrivere su donne e sostanze, ma il discorso sugli psichedelici è stato storicamente dominato dagli uomini. Le esperienze farmacologiche delle donne sono state contemporaneamente sensazionalizzate per i loro aspetti scandalosi e sterilizzate nei rapporti clinici, per cui il ruolo delle donne nelle indagini sugli psichedelici prima della loro messa al bando per legge è per lo più oscuro e le identità delle prime sperimentatrici donne sono spesso sconosciute. Il discorso sugli psichedelici ha teso a trascurare il contributo delle donne, ma studiose, artiste e terapiste coraggiose e determinate hanno guadagnato e richiesto la piena partecipazione a programmi di ricerca, forum professionali e sforzi educativi, e ora stanno cambiando questo campo. La filantropia è un po’ più indietro, ma è sempre stata un bastione del relativo conservatorismo. Come conseguenza dello storico squilibrio di genere, ci sono un certo numero di donne il cui ruolo significativo nell’esplorazione e nell’impiego di psichedelici per lo sviluppo spirituale, la scoperta personale e l’impatto terapeutico non è stato ben registrato o riportato.[3]

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