Tutti pronti per MindBooks?

MindBooks21Finalizzati  gli incontri in livestreaming organizzati dalla nostra rete Psy*Co*Re nell’ambito di MindBooks: l’editoria della mente, in collaborazione con il Salone del Libro di Torino (14-18 ottobre, dalle 21 alle 23). Da non perdere : Giovedì 14, in memoria di Marco Margnelli, a cura di Andrea Orsini e in memoria di Piero Coppo, con Salvo Inglese e Leonardo Montecchi; Venerdì 15  Bernardo Parrella (scrittore, giornalista) curatore dell’antologia “Verso la maturità psichedelica” – Il meglio degli SGPI19/20 – AmimaMundi Edizioni; Sabato 16  “Lezione di storia della letteratura psichedelica 2” con Vanni Santoni; Domenica 17, “Cibo per il corpo e per la mente”, con Marcello Baraghini e Bernardo Parrella; Lunedì 18, gran finale con Jeremy Narby intervistato da Simone Capozzi e Tiziano Canello.

Tutti gli eventi saranno diffusi dal vivo sulla nostra pagina Facebook.

Qui il programma completo.

Qui ulteriori dettagli sul progetto MindBooks.

Alberi-fungo e funghi nell’arte cristiana

Alberi-fungo, Gianluca ToroProseguendo con le segnalazioni editoriali, ecco la nuova uscita di Gianluca Toro, chimico in campo ambientale ed esperto di composti psicoattivi naturali in etnobotanica ed etnomicologia, nonchè autore di numerosi saggi e libri, tra cui Ketamina: un anestetico psichedelico (estate 2020). Si tratta di Alberi-fungo e funghi nell’arte cristiana. Origini e sviluppo di un’iconografia – oltre 500 pagine con circa 300 illustrazioni in bianco e nero (più di 100 le rappresentazioni fungine). È autopubblicato dallo stesso autore, a cui ci si può rivolgere per maggiori dettagli e per l’acquisto (25 euro il prezzo di copertina).

Obiettivo primario della ricerca è quello di seguire origine e sviluppo iconografico che hanno portato dall’albero all’albero-fungo stilizzato e all’albero-fungo vero e proprio nell’arte cristiana in senso lato. Si arriva al fungo naturalistico passando per forme intermedie, tentando di definire il maggiore o minore grado di intenzionalità con cui l’artista intese rappresentarle e il messaggio associato. Gli indizi considerati sono rappresentati dalla morfologia, la rappresentazione di un eventuale effetto psicoattivo, il tipo di scena e l’ambientazione, le dimensioni relative e posizione e la relazione con altri elementi della scena stessa, mentre i significati ipotizzati sono quello iniziatico-esoterico, indicazione della rilevanza di una scena, di un personaggio, di certe qualità o di un’azione, morte e resurrezione, maligno-demoniaco, alimentare, naturalistico e decorativo e numerico.

Per quanto concerne il nostro ambito specifico, le specie psicoattive riconoscibili e illustrate nel libro sono principalmente l’Amanita muscaria e la Psilocybe semilanceata, con prevalenza di quest’ultima, insieme ad alcune possibili rappresentazioni di specie di Panaeolus che non è sempre agevole riconoscere non avendo caratteri morfologici peculiari come le prime due specie. E come si legge nell’introduzione:

Le immagini individuate rispecchiano la principale differenziazione esistente in natura tra le specie di funghi psicoattivi, vale a dire quelli appartenenti alla classe biochimica isossazolica, corrispondenti essenzialmente all’Amanita muscaria, e psilocibinica, corrispondenti alla Psilocybe semilanceata e la specie di Panaeolus. Nonostante l’Amanita muscaria sia piú vistosa e facilmente riconoscibile rispetto alle specie psilocibiniche, sembra che queste ultime siano piú adatte a esprimere le tematiche dell’arte cristiana, il che rispecchia la distinzione tra gli effetti. Probabilmente l’Amanita muscaria era soggetta a una certa tabuizzazione.

Il testo offre una copiosità di dati etnomicologici, partendo dal Mondo Antico (greci, latini, romani) fino al Medioevo e oltre, integrati da una panoramica di leggende, racconti e altre testimonanze. Non mancano gli elementi di valutazione della rappresentazione fungina, con dettagli sui caratteri esteriori, la rappresentazione dell’eventuale effetto psicoattivo, l’ambientazione e altri riferimenti utili.

Più in generale, si chiarisce come le rappresentazioni fungine nell’arte cristiana deriverebbero da un contesto piú vasto e implicherebbero una tradizione micologica di tipo religioso, filosofico ed esoterico con origine nell’antichità. E non è certo un mistero che la cultura cristiana assorbí elementi tradizionali legati ai funghi per esprimere così il messaggio micologico in modo esoterico. Senza dimenticare che queste immagini e l’iconografia specifica rappresentano un contesto importante per la ricerca etnomicologica, confermando il fatto che quest’ultima era conosciuta ed eventualmente impiegata nella vita quotidiana.

Enteogeni: nuova collana editoriale di AnimaMundi

Ralph Metzner, Enteogeni per la rinascita spiritualeSulla scia del continuo interesse di testate mainstream internazionali, dalla Francia agli Stati Uniti, va espandendosi anche in Italia l’attenzione editoriale sui vari aspetti degli psichedelici. Proprio l’esplorazione di quest’ambito sarà al centro degli eventi serali in livestream previsti per MindBooks (14-18 ottobre 2021): progetto ideato e ospitato dal cccTO, curato da Psy*Co*Re in contemporanea al Salone del Libro di Torino. Interviste, presentazioni e interventi vari approfondiranno i contenuti della biblioteca psichedelica nostrana e di altri volumi di recente pubblicazione. Quadro che va ora arrichchendosi di nuova collana ad hoc proposta da AnimaMundi, editore indipendente di Otranto,

Pioniere e ricercatore nel campo della coscienza, Ralph Metzner, uno dei massimi esponenti del movimento psichedelico degli anni Sessanta, ne è rimasto una forza trainante durante i successivi decenni di discriminazione fino all’attuale rinascita. Esperto psicoterapeuta transpersonale, prolifico autore, alchimista, sciamano, guaritore, maestro spirituale e instancabile esploratore degli stati non ordinari di coscienza, Metzner ha aiutato migliaia di persone un po’ ovunque, dalle Americhe all’Europa, direttamente nel suo studio, ma anche attraverso libri e seminari.

Questo l’incipit firmato dal noto psichiatra ceco Stanislav Grof nell’introdurre il primo volume della collana: Enteogeni: alleati per la rinascita spirituale. Linee-guida per esperienze psichedeliche produttive e sicure. Si tratta della traduzione di un testo agile ma approfondito curato nel 2015 da Ralph Metzner (1936-2019), psicologo tedesco-statunitense già coinvolto nelle prime ricerche sul campo con Timothy Leary e Richard Alpert nonché psicoterapeuta e professore emerito presso il California Institute of Integral Studies di San Francisco.

Un testo che finalmente porta anche in Italia i suggerimenti e l’esperienze di questo importante ricercatore ed esploratore degli stati alterati di coscienza in senso lato, maturate in decenni di sessioni, eventi e workshop internazionali nonché in numerosi libri e saggi intorno alle sostanze enteogene. E che quindi rientra pienamente in questo progetto editoriale, con l’obiettivo di “svolgere un lavoro di cucitura del passato con il presente, collegando le voci e le esperienze dei pionieri con le testimonianze dei ricercatori odierni, di mettere in relazione la ricerca in corso in tante parti del mondo con quanto va accadendo in Italia”.

Non a caso nella stessa collana esce anche la riedizione di Funghetti: un classico della letteratura psichedelica nostrana, realizzato agli inizi degli anni ’90 da Giorgio Samorini con lo pseudonimo di Silvio Pagani. Mentre per fine anno è prevista la pubblicazione dell’antologia curata dalla nostra rete Psy*Co*Re che raccoglie interventi selezionati dalle edizioni 2019 e 2020 degli Stati Generali della Psichedelia in Italia. Stay tuned!

 

Intellettualizzazione o Visione? Il registro dell’esperienza psichedelica

Psychedelic ExperienceRiceviamo e volentieri pubblichiamo questo vero e proprio “trip report” di un autore che preferisce rimanere anonimo. Un resoconto interessante e personale, ma anche “dotto”, vista l’esperienza e le conoscenze psicologiche dell’autore stesso, attento alle problematiche della riduzione del danno e soprattutto del rischio collegato al consumo di queste molecole.

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Intellettualizzazione o Visione? Il registro dell’esperienza psichedelica.

Una riflessione su come siamo noi presenti durante lo stato non ordinario di coscienza, o come l’hic et nunc ne determini l’integrazione nel quotidiano futuro.

Questo scritto si propone di analizzare, da un punto di vista psicologico, secondo le teorizzazioni apprese nel corso dei miei studi universitari, l’esperienza psichedelica.
Quest’ultima sempre soggettiva, intima, interpretata dal solo sguardo di chi la vive.
Ogni generalizzazione a riguardo è da considerarsi un tentativo di approssimazione. Avvicinarsi ad una realtà comunque mediata da chi ne fa parte.
Perché oltre all’oggetto di realtà, questo quasi inconfutabile, vi si intersecano set e setting, in un logos continuo, l’uno ad influenzare l’altro, e viceversa.

Provare a formalizzare un campo di definizione è un’opera ardua ma stimolante, nelle speranze di chi scrive, utile a chi legge, per avvicinarsi alla psichedelia in modo consapevole, attutendo i possibili rischi; o guardarsi alle spalle nel proprio cammino, con nuove prospettive per proseguirlo, sempre più incuriositi.
Ben consci che l’obbiettivo primario non è postulare teoria “dura”, ma generare altri meravigliosi, liberi, dubbi.

Siamo sdraiati sotto il sole in un prato, e nel frattempo riflettiamo sul senso della vita.
Le nostre emozioni si sono impadronite di noi o viceversa?
Ci sovviene un flashback percettivo emotivo d’infanzia, che ristruttura la nostra visione su noi stessi, da una prospettiva inaspettata…
Ma allo stesso tempo una nuvola violetta, con forme caleidoscopiche, si avvicina alla massa luminosa lassù, sicuramente non lo stesso sole a cui siamo abituati. Lo sentiamo irradiare energia solare pura. Entrarci dentro le membra, irrorandole di un calore enteogeno, mentre l’erbetta soffice ci solletica, ondeggiando soavemente.

Lo switch fra due esperienze così disparate, in pochissimi secondi, è compreso nella gamma di effetti degli allucinogeni.
Sostanze non solamente in grado di inebriare i sensi, sconvolgere la percezione, distorcendola in modi che comprendono la completa gamma: dal sublime, all’atroce; ma anche di liberare i nostri canoni di pensiero dalle rotaie prestabilite, inibendo quella default mode network (1), pilota automatico della coscienza in autoruminazione, che ci chiude nelle nostre incertezze, privati della determinazione a cambiarci e a cambiare il contesto.
Pensieri offuscati si diradano e nuove prospettive nettate prendono così forma.

L’assuntore si trova indi d’innanzi l’oceano delle possibilità, ma difficilmente si sentirà perso. Che la strada intrapresa sia quella interpretativa, letteralmente “rivelatrice della mente” (2): la folgorazione sulla via della conoscenza; o diversamente quella che conduce verso ammalianti allucinazioni: il canto delle sirene di odissea memoria, generalmente si sentirà come preso per mano, condotto da una forza superiore.
Salvo imprevisti.

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Piero Coppo: etnopsichiatria, stati modificati di coscienza e psichedelici

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un intervento di Leonardo Montecchi* in memoria di Piero Coppo (1940-2021), recentemente scomparso. Neuropsichiatria e psicoterapeuta, Piero è stato tra i primi in Italia a svolgere seminari sulla respirazione olotropica di Stanislav Grof e, fra le tante attività, ha variamente collaborato con la Sissc. La questione degli stati altri di coscienza e dell’interazione con quella che chiamiamo normalità rimane uno dei suoi temi centrali: normalità e quello che definiamo come stato altro/alterati sono solo «le due facce della stessa medaglia».

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Piero Coppo (1940-2021) Ho conosciuto personalmente Piero Coppo negli anni novanta. In quel periodo stavo lavorando attorno ai temi della dissociazione con George Lapassade e tutto il vasto gruppo di ricerca trans-disciplinare che si era composto per ricercare sul tema della transe metropolitana. La rivista I Fogli di Oriss, diretta da Piero  pubblicò un mio saggio  ed io venni invitato a casa sua, in Toscana per partecipare ad un seminario sulla transe. Venne proiettato un documentario girato in Madagascar e ci fu  una interessante discussione durata due giorni. In quella circostanza ebbi modo di conoscere Piero e di iniziare un dialogo ed una ricerca con lui che è durata fino alla sua morte e che continua ancora.

Di cosa si tratta? Piero aveva aperto la strada alla Etnopsichiatria in Italia, l’aveva aperta seguendo le tracce di Michele Risso che negli anni 50 si era occupato dei deliri da sortilegio degli emigranti italiani in Svizzera. Questi giovani uomini che si avvicinano alle ragazze svizzere molto più libere delle loro fidanzate o mogli che avevano lasciato nel paese, arrivavano alla osservazione psichiatrica dopo che i loro sintomi somatici come gastriti, coliti, cefalee od altro non avevano trovato riscontro nella diagnostica clinico-laboratorista.

Michele Risso, che conosceva le ricerche di Ernesto de Martino sul mondo magico,parlando con loro ipotizzò il delirio da sortilegio o da affatturamento. Cioè, queste persone anziché percepire il senso di colpa per un “tradimento” anche solo del desiderio, percepivano l’effetto di un sortilegio che era stato effettuato nella loro terra di provenienza dalle loro donne tramite operatori specifici.

Come si vede, questa ipotesi è centrale nella Etnopsichiatria. Michele Risso poi andò a lavorare a Gorizia con Basaglia ed a condividere con quella equipe che portava avanti la rivoluzione psichiatrica le sue teorie e pratiche fortemente innovative che l’introducevano il punto di vista, la prospettiva dell’altro nel vincolo terapeutico.

Mi piace pensare che Piero Coppo e Michele Risso si siano conosciuti a Gorizia, questo non lo so è certo che Piero che è di una generazione successiva a Risso, si è laureato in medicina e specializzato a Bologna in neuropsichiatra nel 1968,  le due specialità erano ancora unite, poi è andato in Svizzera come interno all’Ospedale Psichiatrico di Losanna.

Alla fine degli anni ’70 comincia la sua presenza in Africa, soprattutto in Mali per una ricerca su psichiatria e medicina tradizionale.  Questa è la radice del suo  lavoro etnopsichiatrico che lo porterà ad essere un punto di riferimento per la disciplina della etnopsichiatria.

Da quella esperienza esce nel 1994 per Bollati Boringhieri Guaritori di follia, storie dell’altopiano Dogon, e poi nel 1996 Etnopsichiatria per i tipi del Saggiatore. L’ultimo suo libro, curato nel 2017 insieme a Laura Girelli, è stato Schiudere Soglie.

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Biblioteca psichedelica minima e nostrana

PsichedeliaIl ritorno di interesse verso la psichedelia anche nel Bel Paese, pur se con i tipici annetti di ritardo, sta trainando un’ondata editoriale del tutto inedita, dal recupero di classici mai tradotti a saggi ex novo a libri-manuali un po’ per tutti. Importante perciò la panoramica a tema che propone l’eclettico Vanni Santoni. Il quale, dopo un’introduzione generale, spiega correttamente il senso di un accesso il più variegato possibile alle fonti letterarie in questo contesto:

Ecco che allora scrivere di psichedelici — o ancor meglio, dato che temi complessi richiedono testi lunghi, parlare di libri sugli psichedelici, come sto per fare — assume un suo senso: servirà per sfatare pregiudizi e falsità, per fornire a chi intende intraprendere un’esperienza visionaria o una sessione curativa un po’ di utile preparazione teorica, e per mettere a disposizione materiali utili all’integrazione a chi ne ha già avute.

Per poi passare senza indugi a una carrellata – arricchita dai necessari e arguti commenti dell’autore – di titoli passati, presenti e futuri che risulta certamente utile tanto ai neofiti quanto agli addetti.

Muovendo da Rinascimento psichedelico (Stampa Alternativa), libretto che a dicembre 2017 ha fatto da apripista per questa novelle vague italiana (e tuttora disponibile come ebook), passando per la ristampa dell’incommensurabile Volo Magico (Saggiatore), originariamente assemblato nel lontano 1969 da Ugo Leonzio, fino al fresco di stampa LSD, l’innovativa ricerca psichedelica nei reami dellinconscio (Shake) dello stimatissimo pioniere Stanislav Grof (qui l’ottima presentazione collaborativa online del 15 luglio).

Né mancano le segnalazioni di prossimi titoli in arrivo, tra cui un paio di “chicche”: Enteogeni per la rinascita spirituale di Ralph Metzner (AnimaMundi), e il bellissimo saggio poetico-magico-chimico Pharmako/Gnosis di Dale Pendell (Add), entrambi colpevolmente mai tradotti in Italia.

In definitiva, un percorso letterario, umano e culturale da esplorare con estrema attenzione….

Frontiere PsicoTerapeutiche 2021: nuovi orizzonti per l’Italia

Il 29 e 30 maggio scorso si è svolto il primo incontro interamente dedicato alle terapie assistite con psichedelici o tecniche psichedelico-simili. Gli incoraggianti risultati di due importanti trial clinici condotti dall’Imperial College di Londra e dalla non-profit statunitense MAPS, la crescita esponenziale del dibattito e il crescente interesse economico sul tema psichedelico (nel 2021 Mindmed, azienda di biotech e psichedelici, ha ricevuto 240 milioni di dollari per promuovere ricerche e sintesi di sostanze psichedeliche) e altri segnali dal variegato fronte psichedelico globale hanno portato il circuito di Psy*Co*Re a decidere che “i tempi sono maturi” per ampliare il discorso e l’approccio generale anche nella penisola.

O quanto meno per affrontare seriamente la domanda-chiave: ci si sta muovendo verso la maturità psichedelica in Italia? Da qui il workshop-convegno in oggetto, di cui proponiamo una breve sintesi commentata.

Si è partiti dalla proficua condivisione di propositi fra giovani psichiatri e psicoterapeuti (per esempio Rossana Garofalo, Pier Laurenzi, Federico Seragnoli) e quella di specialisti affermati come Leonardo Montecchi e Riccardo Zerbetto. A convincere ed unire infatti non sono soltanto le statistiche e i dati delle ricerche estere, ma anche le testimonianze di pazienti italiani che, attraverso l’esperienza diretta di efficacia della cura, hanno permesso al prof. Gilberto di Petta, psichiatra fenomenologo, di ricredersi rispetto alle sostanze psichedeliche: alcune di esse possono essere strumenti di salvezza.

Nel caso specifico portato dal prof. Di Petta, la sostanza in questione è la ketamina, già impiegata in anestesia e di cui è permesso l’uso nella terapia della depressione maggiore resistente ai trattamenti classici con inibitori della serotonina (SSRI). Tuttavia, ad oggi la responsabilità dell’utilizzo di questo farmaco off-label (non previsto dai manuali ufficiali) pesa sulla decisione del singolo psichiatra, che di conseguenza si trova orientato verso la variante S-Ketamina, per cui esistono invece ricerche specifiche che ne consentono l’uso on-label (per approfondire l’uso della ketamina in terapia vedi questo articolo di Gianluca Toro).

Il dott. Alessio Faggioli, psicoterapeuta nella clinica PsyOn di Praga, a cui viene offerta terapia assistita con la ketamina, ha fatto notare che la prescrizione della più economica (e più efficace) ketamina potrebbe passare in secondo piano a causa degli interessi economici che sostengono la sperimentazione e l’adozione della costosa S-Ketamina.

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Progetto podcast: Psichedelyka: psychedelic feminine

PsichedelykaAppena partita una nuova, stimolante iniziativa nel circuito di Psy*Co*Re e della della Società Psichedelica Italiana. Si tratta di una serie di podcast periodici con interviste a donne che danno voce e spazio alla riflessione sugli enteogeni e il femminile, come dimensione del vivente.

Ideato da Carolina Camurati e Anna Rita Shakti Eva, il progetto Psichedelyka: psychedelic feminine vuole mettere in luce lo sforzo quotidiano, la passione, la missione di tante e tante donne impegnate in questo campo di ricerca, ancora così poco conosciuto. Ricordando altresì che “femminino” è un regno, qualità e dimensione che a tutti appartiene, cui ognuno di noi può accedere.

Come ribadiscono le autrici, si tratta di “un podcast artigianale, homemade, fatto con grande umiltà ma moltissimo entusiasmo”. Un approccio senz’altro positivo, con uno stile contenuto e senza fronzoli, tra conversazioni aperte e comprensibili, passando dal personale al globale, evitando iperboli e puntando a un ampio spettro di tematiche attuali.

Psichedelyka: psychedelic feminine ha un proprio spazio su Spotify, dove si contano già tre interviste: Chiara Baldini, Tania Re, Donca Vianu. Da non perdere. E buon ascolto!

Workshop: Frontiere PsicoTerapeutiche 2021

Frontiere PsicoTerapeutiche 2021“Frontiere PsicoTerapeutiche 2021. Stato dell’arte e prospettive delle psicoterapie in Italia” è un evento-workshop previsto per sabato e domenica 29 e 30 Maggio a Torino (in modalità ibrida, online e in presenza, capienza massima 50 persone) dedicato a discussioni e approfondimenti riguardanti la psicoterapia assistita dall’esperienza psichedelica (i principali induttori saranno psilocibina, ketamina e respiro olotropico) nel contesto della cura di patologie quali depressione maggiore, disturbi alimentari, ansia da fine vita e dipendenze.

Verranno discussi i punti di forza e le debolezza delle cosiddette TP e simil-TP (terapie psichedeliche e simil)”, affrontando la prima volta in modo specifico questo tema in Italia. Un momento per essere protagonisti attivi, animare una discussione, condividere idee ed elaborare soluzioni con l’obiettivo di raggiungere risultati tangibili. Alla ricerca di una sintesi che esprima il frutto della collaborazione e della contaminazione reciproca.

Questo primo incontro vuole essere l’occasione privilegiata per avere un contatto diretto con alcuni dei principali enti (Grof Legacy Training, MAPS, CIIS, Mind Foundation) , che offrono formazione in ambito delle terapie psichedeliche e simili nel panorama attuale, oltre che con varie scuole primarie di specializzazione in psicoterapia riconosciute dal MIUR.

Organizzato da un team multidisciplinare, composto principalmente da psicologi, psicoterapeuti e psichiatri riunitosi all’interno di Psy*Co*Re, il workshop punta sull’urgenza intavolare una discussione competente e trasparente intorno al tema anche in Italia, senza escluderne le componenti etiche ed economiche. Per questa ragione anche opinioni critiche argomentate saranno le benvenute.

Qui tutti i dettagli e il programma completo , mentre qui la domanda di partecipazione che tutti i soggetti interessati devono compilare in anticipo (volontari, addetti ai lavori, giornalisti/media, pubblico uditore e/o sostenitore del progetto).

Le sessioni di domenica 30 maggio, ore 11:30-12, verranno trasmesse in livestreaming aperto a tutti (su questo spazio e sulla nostra pagina Facebook).

Ketamina e psicoterapia

[ Articolo di Gianluca Toro* ]

Lo studio degli effetti e dei meccanismi di azione degli psichedelici in generale e delle connessioni tra mente e cervello ha portato a nuovi approcci psicoterapeutici alle psicosi. Ciò ha permesso di proporre una funzione psicoterapeutica per gli psichedelici in diversi casi come stress psichico, nevrosi (anche traumatiche), sindromi depressive, disturbi del comportamento e del carattere, squilibri della personalità e sofferenza e angoscia nelle malattie terminali, oltre che nella cura della dipendenza da sostanze di abuso (Camilla 1996; Strassman 1995).

Ketamina, un anestetico psichedelicoGli psichedelici possono accelerare il processo psicoterapeutico migliorando le associazioni mentali, intensificando le emozioni, riportando in superficie ricordi passati e materiale inconscio, contenendo la rimozione e amplificando certi aspetti del transfert (Strassman 1995). I risultati psicoterapeutici ottenuti dipendono dall’efficacia del lavoro analitico e non dalle proprietà intrinseche delle sostanze usate, che non sono inerentemente terapeutiche e rimangono un elemento tra i molti che compongono il processo psicoterapeutico (Camilla 1996; Strassman 2001).

L’uso psicoterapeutico degli psichedelici rappresenta una fase importante nella maturazione individuale. Il paziente diventa meno ansioso e nevrotico, più aperto emotivamente, più sicuro di sé stesso e delle sue possibilità e più confidente nel proprio futuro, aumenta l’importanza di elementi quali l’autopercezione, l’indipendenza individuale, il raggiungimento di scopi, la creatività, l’appagamento spirituale e il riconoscimento sociale. Si comprendono meglio il valore, le prospettive e gli scopi della propria vita, la vita stessa diventa più interessante e significativa, registrando anche modifiche positive negli atteggiamenti verso differenti aspetti della vita stessa nonché della morte e nel modo di vedere il mondo (Krupitsky & Grinenko 1996).

Esistono tre tipi di approcci psicoterapeutici in cui si usano psichedelici, ovvero la terapia psicolitica, la terapia psichedelica e la terapia ipnodelica. Essi si possono esemplificare nel caso dell’LSD (Camilla 1996).

La terapia psicolitica nacque come una modifica della psicoterapia a indirizzo analitico. Essa consiste nella somministrazione di dosi basse o medie di LSD (75-200 μg) ogni settimana od ogni 15 giorni. Il numero di sedute dipende dalla natura del problema clinico e dallo scopo psicoterapeutico, variando da 10-15 fino a 100 con una media di 40. Il fine è quello di fare emergere materiale inconscio da analizzare durante la seduta stessa o successivamente in sedute tradizionali senza assunzione della sostanza. In confronto al normale lavoro analitico, nella terapia psicolitica il processo di riemersione del materiale inconscio è molto più accelerato e approfondito (Camilla 1996).

La terapia psichedelica si basa su un’unica somministrazione, o per un numero molto limitato di sedute, di una dose alta di LSD (300-600 μg) accompagnata da una psicoterapia intensiva. Lo scopo è quello di ottenere un’esperienza altamente destrutturante che possa risultare in un cambiamento radicale della personalità del paziente (Camilla 1996).

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