Etnobotanica 5: Ipomea tricolor e alcaloidi ergolinici

Ipomea Le ipomee fioriscono e muoiono in un singolo giorno: per questo sono da sempre simbolo di amore, passione e mortalità. Nel folklore cinese rappresentano gli amanti che si riescono ad incontrare per un solo giorno. Le antiche popolazioni mesoamericane utilizzavano il succo fresco della pianta come fonte di zolfo, necessario per vulcanizzare la gomma che estraevano da alcuni alberi.

Il noto educatore benedettino Pedro Ponce de Leon scrisse che i semi di Ipomea violacea, chiamati Tlitliltzin in lingua Nahuatl in riferimento al loro colore nero, venivano impiegati insieme al peyote e all’ololiuqui distinguendo per la prima volta la Rivea corymbosa dall’Ipomea violacea. Agli intossicati appare un piccolo uomo nero che esaudisce ogni desiderio, altre volte vedono Dio o degli angeli.

L’esperienza si svolge in un luogo appartato con l’ausilio di un guardiano per evitare che abbiamo contatti con altri mentre parla in preda al delirio. Una volta svaniti gli effetti, si chiede cosa avesse detto e la risposta viene considerata come una verità assoluta [1].

Ipomea Viene menzionata da Albert Hofmann nel libro curato insieme a Richard Evans Schultes e Christian Rätsch, Plants of the Gods: Their Sacred, Healing, and Hallucinogenic Powers (1994), come Ipomea violacea ma dall’immagine si vede chiaramente che la specie è invece una tricolor varietà heavenly blue (si nota dalla corolla che non è bianca) [2]. Sono molto simili e secondo alcuni autori sarebbero sinonimi: tuttavia piccole differenze tassonomiche permettono di distinguere due specie appartenenti a sottogeneri diversi, Eriospermum per la violacea e Quamoclit per la tricolor.

Le varie analisi che hanno confermato la presenza di LSA nella violacea non sono state integrate con le informazioni tassonomiche sulla specie e non sappiamo con certezza se sia invece tricolor data la somiglianza dei semi. Anche i riferimenti al colore nero come il nome in lingua Nahuatl o quello zapoteco, badoh negro, sembrano suggerire che quelli impiegati a scopo enteogenico fossero i semi della tricolor, più scuri e meno tendenti al marrone. Moderni manuali di tossicologia infatti identificano tlitliltzin e badoh negro con l’Ipomea tricolor [3].

Hoffman scrive che la pianta era tenuta in gran considerazione tra gli Aztechi per le sue proprietà allucinogene, i semi sono stati ampiamente usati nell’area di Zapotec e Chatin a Oaxaca. Si distinguono due colorazioni: i neri, più potenti (Ipomea tricolor), sono riservati agli uomini; quelli più chiari (Rivea corymbosa) alle donne. La preparazione tradizionale vuole che vengano messi in un recipiente fatto con una zucca cava. Quindi si filtrano i solidi e si beve l’infuso.

I nativi credono che durante l’intossicazione si venga in contatto con baduwin, un intermediario fantastico rappresentato da due piccole ragazze vestite di bianco, che divina il futuro e rivela la causa dei malanni. Il paziente deve rimanere da solo con lo sciamano lontano da qualsiasi rumore, quando si assopisce viene in contatto con i bador, i bambini della pianta che identificano i malori e gli oggetti perduti.

Dopo la colonizzazione spagnola diversi elementi cristiani sono stati integrati con la vecchie pratiche pagane e sciamaniche, i semi sono diventati semilla de la Virgen (semi della vergine) e il fogliame hierba Maria (erba di Maria) in riferimento alla Madonna [2].

Il consumo di Rivea corymbosa, Ipomea tricolor e violacea è attestato in Messico fino a tempi relativamente recenti [4]. La tricolor è stata anche ampiamente usata per la produzione di erbicidi naturali per via delle sue marcate proprietà fitotossiche [5]. Le radici vengono impiegate in medicina popolare nel trattamento della costipazione [6].

FARMACOLOGIA

Nel 1959 Gordon Wasson spedì un campione di semi di Rivea corymbosa ed Ipomea violacea, o più probabilmente tricolor, a Hoffman che rivelò la presenza di diversi composti indolici in entrambi. Esperimenti successivi condotti su un campione più grande gli permisero di identificare diversi alcaloidi ergolinici, i più abbondanti risultarono LSA e isoLSA strutturalmente simili all’LSD.

I semi di Ipomea ne contenevano percentuali maggiori rispetto alla Rivea, 0,085% contro 0,0065%. Identificò anche piccole percentuali di canoclavina, elimoclavina ed ergometrina. Il fitocomplesso in realtà è molto variabile, tuttavia la varietà heavenly blue sembra contenere principalmente ergina o LSA.

Ipomea Gli studi condotti da Hoffman e dal suo team sull’LSA rivelarono una significativa attività psicotomimetica con una forte componente narcotica già da 0.5 a 1mg. Dai loro rapporti emerge la riduzione nell’attività psicomotoria, sonnolenza, apatia, visioni ipnagogiche, alterazione del senso del tempo, derealizzazione, sensazione di indifferenza e di cadere nel nulla. Nel 1963 Hoffman ingerì 0,5 mg di LSA isolato, riportando stanchezza, sedazione e sonnolenza; con 2 mg di isoLSA sperimentò apatia e vuoto mentale [7].

Nei modelli animali elimoclavina, lisergolo e agroclavina, altri alcaloidi presenti nei semi di morning glory, hanno manifestato effetti eccitanti, la diidroagroclavina invece effetti sedativi [8]. L’ergometrina ha marcate proprietà ossitocitiche e viene impiegata in ginecologia e nel trattamento di emicranie. Stranamente sui tossicodipendenti l’elimoclavina ha indotto il classico effetto sedativo privo di componente psicoticomimetica, così come gli estratti crudi e l’ergina estratta dai semi. Questo ha spinto Isbell nel ’65 a classificarlo come sedativo e non come psichedelico [9].

Il composto più simile all’LSD è l’LSH [10], che è presente in buone concentrazioni nel seme fresco e si degrada con l’essiccamento ed il passare del tempo in LSA [11].

PREPARAZIONE CORRETTA

In molti scrivono che la nausea inevitabile che accompagna l’esperienza sia dovuta a dei glicosidi cianogenetici. I principali smartshop europei, come Azarius e Zamnesia, per alleviare questi fastidi suggeriscono di aggiungere qualche spicchio d’aglio nell’acqua in cui si andranno a estrarre i semi così da neutralizzare i fastidiosi glicosidi. L’unica base scientifica del ragionamento è che l’aglio abbassa la tossicità e la letalità dell’acido cianidrico nelle cavie se somministrato, non c’è niente che lasci pensare lo “neutralizzi” al contatto.

Se davvero fossero i glicosidi cianogenetici da eliminare, basterebbe tritare i semi e lasciarli all’aria per un paio di giorni. Si degradano in fretta in fatti quando vengono esposti all’aria e ancora prima se vengono scaldati. L’aglio, specie a stomaco vuoto, ha un effetto acuto ulcerativo che può solo aggravare gli eventuali disturbi gastrici.

Tuttavia composti del genere, comuni in tante altre piante, non sono mai stati rilevati a livelli significativi nei semi di Ipomea. È’ più probabile che nausea, mal di testa ed altri disturbi siano dovuti ad ergometrina ed altri alcaloidi vasocostrittivi o anche agli abbondanti oli essenziali. La cosa più efficace è sicuramente fare un pretrattamento con un solvente non polare come l’esano, in questo modo si rimuovono tutti i grassi. In alternativa si può usare un olio vegetale come quello di canola, lasciare i semi in infusione per un paio di settimane, quindi risciaquare con abbondante acqua e sapone. Una volta purificato il materiale si può estrarre a freddo con acqua o etanolo.

Fare un estratto alcolico a temperature da congelatore risulta direttamente in un prodotto molto pulito. Per alleviare la nausea si può masticare dello zenzero o anche assumere contemporaneamente un vasodilatatore come l’olio essenziale di limone.

TOSSICITÀ

Estratti di Ipomea per via intraperitoneale ad altissime dosi hanno causato convulsioni ed arresto respiratorio nelle cavie, ma si tratta di condizioni sperimentali molto lontane da quelle relative al comune abuso ricreazionale [12].I casi di morte documentati sono dovuti ai danni secondari dovuti a comportamenti irresponsabili, psicosi e disturbi mentali [13].

 

FONTI

1) Ponce de León, Pedro. “Breve relación de los dioses y ritos de la gentilidad.” Garibay K., Ma. Teogonía e historia de los mexicanos. FCE. México (1996).

2) Schultes, Richard Evans, A. Hofmann, Albert, e Rätsch, Christian. “Plants of the Gods: Their Sacred, Healing, and Hallucinogenic Powers”, Healing Arts Press (1992).

3) Beyer, Jochen. “Herbal Psychoactive Substances.” (2013): 275-279.

4) MacDougall, Thomas. “Ipomoea tricolor: a hallucinogenic plant of the Zapotecs.” Boletin del Centro de Investigación Antropológico de México 6 (1960): 6-8.

5) Bah, Moustapha, and Rogelio Pereda-Miranda. “Isolation and structural characterization of new glyclipid ester type dimers from the resin of Ipomoea tricolor (Convolvulaceae).” Tetrahedron 53.27 (1997): 9007-9022.

6) Pereda-Miranda, Rogelio, and Moustapha Bah. “Biodynamic constituents in the Mexican morning glories: purgative remedies transcending boundaries.” Current topics in medicinal chemistry 3.2 (2003): 111-131.

7) Hofmann, Albert. “The active principles of the seeds of Rivea corymbosa and Ipomoea violacea.” Botanical Museum Leaflets, Harvard University 20.6 (1963): 194-212.

8) Yui, Tohoru e Yuji Takeo. “NEUROPHARMACOLOGICAL STUDIES ON A NEW SERIES OF ERGOT ALKALOIDS ELYMOCLAVINE AS A POTENT ANALEPTIC ON RESERPINE-SEDATION.” The Japanese Journal of Pharmacology 7.2 (1958): 157-161.

9) Isbell, Harris, e C. W. Gorodetzky. “Effect of alkaloids of ololiuqui in man.” Psychopharmacologia 8.5 (1965): 331-339.

10) Glässer, A. “Some pharmacological actions of d-lysergic acid methyl carbinolamide.” Nature 189.4761 (1961): 313-314.

11) Nowak, Julia, et al. “Identification and determination of ergot alkaloids in Morning Glory cultivars.” Analytical and bioanalytical chemistry 408.12 (2016): 3093-3102.

12) Genest, K., e M. R. Sahasrabudhe. “Alkaloids and lipids of Ipomoea, Rivea and Convolvulus and their application to chemotaxonomy.” Economic Botany (1966): 416-428.

13) Cohen, Sidney. “Suicide following morning glory seed ingestion.” American journal of psychiatry 120.10 (1964): 1024-1025.

 

COME PER ALTRI ARTICOLI DELLA RUBRICA “ETNOBOTANICA”,  QUI NON SI VUOLE INCORAGGIARE L’USO O L’ABUSO DEI SEMI DI IPOMEA, MA SOLTANTO FORNIRE INFORMAZIONI A TITOLO EDUCATIVO, UTILI ANCHE NELLA RIDUZIONE DEL DANNO. L’ESTRAZIONE DI LSA E’ UN ATTO ILLEGALE, COSI’ COME LA DETENZIONE E L’ABUSO DEI SEMI ERGOLINICI. LE SEMENTI DI IPOMEA TRICOLOR SONO VENDIBILI SOLO A FINI DI COLTIVAZIONE.