Il trentennale della SISSC. La “rinascita” e il nuovo “Altrove”

Fondata nel 1990 e presieduta inizialmente dal neurofisiologo e psicoterapeuta milanese Marco Margnelli (ricercatore presso il Cnr, il Karl Ludwig Institut fur physiologie dell’Universita di Lipsia e l’Università del North Carolina), la Società Italiana per lo Studio degli Stati di Coscienza (SISSC) ha base a Torino e prosegue le sue attività mirate a promuovere e a facilitare lo studio del vasto e multidisciplinare campo di ricerca sugli stati di coscienza. Psy*Co*Re ha dedicato il pomeriggio della seconda giornata dei recenti Stati Generali della Psichedelia in Italia (SGPI20) proprio al suo trentennale, ripercorrendone il cammino e facendo il punto sui propositi per il futuro.

Oltre a vari interventi dei soci fondatori della “nuova” SISSC, c’è stata una stimolante conversazione a tutto campo tra Alessandro Novazio, coordinatore di Psy*Co*Re (e membro fondatore della nuova SISSC) e Gilberto Camilla, presidente onorario, il quale ha anche raccontato alcuni aneddoti sulle incursioni italiane di pionieri quali Albert Hofmann, Carl Ruck ed Ernst Jünger. L’attuale presidente, Antonello Colimberti, ha  ribadito il costante impegno della SISSC per ampliare la conoscenza e la divulgazione scientifica, impegno necessario ancor più oggi che queste tematiche vanno (finalmente) attirando l’interesse Altrove - SISSCmediatico, letterario e popolare anche in Italia. Impegno sottoscritto da tutto il nuovo direttivo: dal vulcanico vice presidente Maurizio Nocera, al segretario Nerio Bonvicini, ai consiglieri Francesco Perricelli e Bruno Severi.

Lo conferma anche Claudio Barbieri, che sta curando il nuovo numero in uscita di Altrove , la pubblicazione annuale della SISSC edita da Nautilus, che tornerà ai “fasti di un tempo” con veste grafica rinnovata e interventi d’approfondimento. Tra gli articoli ipresenti nell’ultimo numero, troviamo: Ayahuasca e sciamanismo, (Michael Taussig intervistato da Peter Lamborn Wilson [Hakim Bey]), Piante e sostanze allucinogene nella pratica sciamanica e terapeutica (Ralph Metzner), Interpretazione etnomicologica dell’arte rupestre sahariana (Gianluca Toro), Il monaco del suono (Leopoldo Siano), Andare oltre la materialità (Elémire Zolla intervistato da Maurizio Nocera). La rivista viene inviata gratuitamente a tutti gli iscritti alla SISSC, mentre per prenotarne una copia e/o per altre informazioni, scrivere a: sisscaltrove@gmail.com.

Riportiamo di seguito alcuni stralci (qui c’è la versione integrale) del saggio curato da Nicholas Cozzi, dell’Università del Wisconsin a Madison (Usa), che anticipa di molti anni le evidenze emerse dalle ultime ricerche neuroscientifiche: La breccia psichedelica nelle neuroscienze. Come le droghe psichedeliche hanno influenzato la nascita e lo sviluppo della psicofarmacologia. 

Nella metà del XX secolo l’opinione prevalente in psicologia e psichiatria era quella secondo cui gli stati d’animo, i desideri, i sentimenti, i ricordi, i comportamenti e il carattere sarebbero determinati da storie ambientali, esperienze infantili, dall’azione reciproca fra ricompensa, punizione, repressione e rinforzo, dalla mente inconscia e da meccanismi psicosessuali, fra gli altri. L’attività del cervello era ritenuta essenzialmente di natura elettrica. Prima degli anni Quaranta e all’inizio degli anni Cinquanta, il concetto che la coscienza fosse influenzata, se non determinata, dall’azione di sostanze chimiche prodotte nel cervello, era del tutto estraneo.

Gli importanti eventi che trasformarono i paradigmi precedenti e diedero vita alla neurochimica e alla neurofarmacologia, che portarono direttamente allo sviluppo della psicofarmacologia come disciplina scientifica, sono di fatto legati alla scoperta e alla ricerca sugli effetti psicoattivi della dietilamide dell’acido lisergico (LSD), della NN-dimetiltriptamina (DMT), della psilocibina e delle altre sostanze psichedeliche. Una delle più importanti scoperte sorte dalla ricerca sulle droghe psichedeliche fu la comprensione del ruolo della serotonina nei processi mentali.

Alla luce di queste scoperte in neurochimica, le ipotesi della psicologia e della psichiatria rispetto all’origine e alla natura della coscienza e dei disturbi psicologici dovrebbe subire una significativa revisione. Diventa necessario per la psicologia e la psichiatria incorporare le osservazioni derivanti dalla neuro- biologia nei modelli del funzionamento mentale. La neurochimica e la neuro- farmacologia incominciarono ad assumere ruoli dominanti nella ricerca sulla coscienza e nel trattamento delle malattie mentali a partire dalla fine degli anni Cinquanta e poi negli anni Sessanta. In particolare, divenne obbligatorio per le pratiche psicoterapeutiche usare droghe psicoattive, logicamente derivate dalle scoperte sperimentali della neurofarmacologia, come un miglior approccio alla salute psicologica.

Anche se molto è ancora da perfezionare, l’efficacia di queste droghe ha indubbiamente portato benefici a innumerevoli vite. L’interesse nei neurotrasmettitori e nelle droghe che modulano la loro attività continua a motivare molte ricerche da parte di Accademie, di industrie farmaceutiche e biotecnologiche e degli istituti governativi.

Respirazione Olotropica e potenziale di guarigione degli stati non ordinari di coscienza

Stanislav GrofDalle scoperte scientifiche alla loro diffusione e divulgazione in ambito conoscitivo più diffuso spesso passa del tempo. È questo il caso della ricerca clinica, della teoria e cartografia della mente umana e dell’inconscio di Stanislav Grof (1931-). Psichiatra praghese e pioniere della ricerca sulla coscienza, è oggi considerato uno dei massimi esperti mondiali della sperimentazione scientifica sugli stati non ordinari di coscienza (NOSC) e del loro utilizzo in campo terapeutico.

Negli anni ’50 Stan Grof, allora giovane psichiatra di formazione freudiana, si trova a condurre un progetto di ricerca clinica all’Istituto di ricerca psichiatrica di Praga, finalizzato ad esplorare il potenziale terapeutico della psicoterapia LSD e successivamente, negli anni ’60, come responsabile del Centro di Ricerca Psichiatrica del Maryland a Baltimora (USA), di un progetto di terapia psichedelica, di accompagnamento di malati terminali di cancro. Grof era convinto che tale strumento avrebbe potuto potenziare e accelerare il processo terapeutico.

Ma la ricerca da lui condotta lo porterà ben al di fuori del paradigma concettuale freudiano, in una avventura intellettuale, scientifica, filosofica e spirituale, che lo vide tra i protagonisti di un punto di svolta nella psicologia contemporanea e di una nuova visione della terapia.

Grof paragonerà l’impatto conoscitivo che l’LSD ebbe nella ricerca psichiatrica sulla mente, come il telescopio era stato per l’infinitamente grande e il microscopio per l’infinitamente piccolo.

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Luci e ombre della corsa all’oro medico-psichedelico

Riportiamo qui di seguito l’articolo di Bernardo Parrella pubblicato sul numero di novembre/dicembre 2020 del bimestrale Dolce Vita.

visione cervello-menteIl revival delle sostanze enteogene nell’ambito mainstream può essere fatto risalire a poco più di vent’anni fa, quando nel 1999 Dr. Roland Griffiths coordinò all’Università Johns Hopkins di Baltimora, in Maryland, uno studio (autorizzato dalle autorità Usa) sulla psilocibina come coadiuvante psicoterapeutico per superare le dipendenze e per alleviare l’ansia della morte nei malati di cancro terminale. I promettenti risultati diedero vita a un gran rigoglio di ricerche farmacologiche e test sul campo, riflessioni letterario-filosofiche e affondi spirituali, rilanci artistici e mediatici. Oggi, nel bel mezzo della versione 2.0 di un Rinascimento Psichedelico dalle mille sfaccettature, l’approccio scientifico-terapeutico rimane spesso il necessario grimaldello per spalancare le porte della percezione sia a livello individuale che collettivo.

Gli incoraggianti risultati di queste sperimentazioni legali sembrano promettere la caduta progressiva dei divieti per ‘droghe’ come Lsd, psilocibina e Mdma, al pari delle vere e proprie ‘Plant Medicine’. A sua volta, questa prospettiva ha fatto scattare l’inevitabile corsa al big business, visto il mercato globale di proporzioni potenzialmente enormi. Trattandosi però di formule chimiche di pubblico dominio, per avere successo è obbligatorio inventarsi formule commerciali creative e originali, meglio se brevettabili e/o facilmente scalabili. Con tutti i pro e contro che ciò comporta. Basta solo dare un’occhiata ad alcune delle partnership imprenditoriali lanciate negli ultimi tempi.

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Tutto pronto per SGPI20

La seconda edizione degli Stati Generali della Psichedelia in Italia (SGPI20) si svolgerà interamente via livestreaming online e nell’arco di quattro giornate – a partire dalle ore 10 di martedì 8, venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 dicembre 2020. Previsti oltre 80 interventi, 4 tavole rotonde, varie presentazioni e dibattiti serali. Il programma definitivo, l’elenco dei relatori e altri dettagli sono disponibili a questo link: https://docs.google.com/document/d/1obu_RKueuYIGDt5k6CFbTsA7f9jIVjPPtS8pbYimjH8

L’evento si propone di puntualizzare, secondo i più aggiornati approcci critici, lo stato dell’arte della ricerca psichedelica e in generale sulla scienza degli stati di coscienza, privilegiandone gli aspetti inediti e le prospettive future. Oltre a dare spazio a un’ampia mole di situazioni e progetti italiani nel campo, l’obiettivo complessivo è quello di offrire uno spettro informativo che spazia dalla filosofia all’arte, dagli aspetti storici ai risvolti sociali e politici variamente legati a psichedelia e stati di coscienza oggi nel mondo.

Pur se riservato agli addetti ai lavori, l’evento è aperto alla partecipazione di soggetti esterni interessati (studenti, giornalisti, ricercatori, etc.), previa prenotazione obbligatoria al seguente link: https://forms.gle/aXkUi6T53CiJHGiM7.

L’anti-depressivo Esketamina al Policlinico di Bari

Arriva anche in Italia l’anti-depressivo Esketamina. La Clinica Psichiatrica del Policlinico di Bari sarà la prima a somministrarla in Italia – sotto forma di uno spray nasale basato, appunto, sulla ketamina.

La ketamina è un anestetico con proprietà allucinogene e in dosi ridotte (50-60 mg) produce una profonda esperienza psichedelica. Ha il vantaggio di avere effetti di breve durata (1-2 ore), senza danni collaterali e, soprattutto, di non essere inclusa nella Tabella I delle sostanze proibite in Usa, dove è regolarmente prescritta contro dolori cronici e nervosi. E sul finire degli anni ’90 si erano avuti successi nei test su dipendenza e psicoterapia condotti a San Pietroburgo, in Russia.

Nel marzo 2019 la FDA statunitense (Food & Drug Administration) l’aveva approvato come antidepressivo, dopo decenni nei quali nessuna molecola era stata aggiunta all’armamentario di quelli già disponibili – pur se non sono mancate le critiche, soprattutto riguardo ai costi esorbitanti (fino a 5mila dollari a ciclo di terapia). Hanno fatto seguito analoghe aperture in Gran Bretagna, ed ora è arrivato è l’OK della Commissione Europea. “Questo nuovo antidepressivo arricchisce significativamente il nostro armamentario terapeutico per il trattamento della Depressione, in quanto efficace anche nelle forme più severe e gravi”, ha spiegato il professor Bertolino del Policlinico di Bari.

Seconda edizione Stati Generali della Psichedelia in Italia

NOTA BENE: GLI STATI GENERALI 2020 SI TERRANNO ESCLUSIVAMENTE IN LIVETREAMING. LA “CALL” E’ ORMAI CHIUSA, MA VISTA LA MOLE DI INTERVENTI E’ STATA AGGIUNTA UNA QUARTA GIORNATA (8 DICEMBRE).

 

Apriamo la chiamata per partecipare alla seconda edizione degli Stati Generali della Psichedelia in Italia. Resi disponibili gli Atti Completi  dell’edizione 2019 (da scaricare liberamente in formato pdf), ora è possibile inviare le proposte per partecipare a SGPI20 (Torino, 8 + 11-13 dicembre 2020). Due le sezioni principali: una a “inviti/guests”, riservata a ospiti specifici, e una “aperta/open”, aperta ai contributi di chiunque vorrà farsi avanti.

Per entrambe le sezioni si potranno proporre interventi in base ai seguenti filoni:

* RICERCHE RECENTI E/O INEDITE.
Partendo dalla ricerca sulla farmacologia/etnofarmacologia psichedelica in senso stretto per arrivare a quella sugli stati di coscienza in generale.
Scoperte, aggiornamenti a 360° emerse preferibilmente nell’ultimo anno cioè dal 7 dicembre 2019 in poi e riferibili all’ultimo anno in corso e/o a anni passati ma comunque inedite. Per quanto riguarda gli studi già presentati lo scorso anno sanno ammessi report di aggiornamento sullo stato della ricerca.
Questa sezione è dedicata ai ricercatori delle università, di enti privati ma anche indipendenti che abbiano svolto ricerca in qualsiasi area di studio (farmacologia psichedelica, etnobotanica, psicologia, astrologia, neuroscienze, storia, ecc.). Ogni intervento dovrà rispettare gli standard degli articoli “peer review” sulla base di un template che verrà fornito al momento dell’adesione.

* 50 ANNI di PSICHEDELIA. Sezione dedicata a ricostruire la storia della psichedelia italiana.
In questa sessione saranno accettati tutti i documenti di qualsiasi tipo (scritti, fotografie, filmati, interviste, pubblicazioni, racconti personali, ecc.) che possano contribuire a riscostruire la storia della psichedelia in Italia a partire dalla fine degli anni ’60 in poi senza trascurarne le radici e gli agganci internazionali.

* ARTE e PSICHEDELIA in Italia. In questa sezione potranno essere proposti progetti da realizzare e/o già realizzati, di qualsiasi genere e formato incluso: danza, teatro, performance, musica (dj set, concerti, ecc.) Le relative presentazioni durante l’evento dovranno essere al massimo di 5 minuti. Alcuni progetti verranno selezionati per essere presentati in appositi spazi dedicati (mostra d’arte, concerti, performance, ecc.).

* FG (Foreign Guests/Open). Liberi contributi da tutto il mondo, su tutti gli argomenti riguardanti la psichedelia e gli stati di coscienza in generale.

* 30 anni di SISSC. Una sezione speciale sarà dedicata al trentennale della nascita della Società per lo Studio degli Stati di Coscienza, la prima e più autorevole associazione che si è occupata in modo scientifico di coscienza in Italia a partire dal 1990. Per questa sezione la valutazione delle proposte d’intervento sarà a cura del comitato scientifico della stessa SISSC.

Agli SGPI20 si potrà partecipare in presenza (nei limiti imposti dalle restrizioni Covid) o tramite collegamento in web-streaming, con contributi audio/video registrati o scritti. Nel caso le restrizioni Covid impedissero la realizzazione dell’evento, questo si svolgerà comunque in diretta web-streaming. Il termine ultimo per presentare le proposte è fissato alle ore 24 di domenica 15 novembre 2020.

LA PARTECIPAZIONE È COMPLETAMENTE GRATUITA PER TUTTI. VA PERO’ COMPILATO IN ANTICIPO L’APPOSITO MUDULO ONLINE: QUI PER LA SEZIONE “INVITI/GUESTS” E QUI PER LA SEZIONE “APERTA/OPEN”. (For more details in English, please email us).

IMPORTANTE: Ogni relatore s’impegna a presentare il testo completo della propria relazione in concomitanza alla partecipazione all’evento — oppure a farlo pervenire via email ai coordinatori al massimo entro il 31 gennaio 2021 — inclusivo di nome/cognome, titolo dell’intervento, sintesi, testo completo, mini biografia, eventuale bibliografia. In caso di mancato rispetto di questi termini, nominativo e relazione NON verranno inclusi negli Atti di SGPI20.

Per ulteriori informazioni: < psy.co.re.001@gmail.com > oppure tramite sms (o WhatsApp) al numero di cellulare: +39 3389077600

Gli SGPI20 sono organizzati dal CCCTO in collaborazione con : FOM Academy, Mens ex Machina, SPI, Chemical Sisters

Gli effetti psicoattivi dell’artemisia?

Assenzio maggioreL’assenzio maggiore (Artemisia absinthium) è un’erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Dedicato alle dee Artemide e Diana, nell’Antica Roma veniva considerato un erba protettrice e profetica in tutto il mondo antico; i soldati romani lo mettevano dentro i sandali per andare più veloci e per resistere più a lungo durante le marce. In Cina e Giappone veniva tenuto sugli usci per allontanare i malanni e gli spiriti maligni; stesso uso ebbe nell’Europa medievale dove veniva ritenuto un dono fatto dai tritoni all’umanità. E’ stato anche l’ingrediente principale della birra prima dell’avvento del luppolo e veniva fumato come tabacco dai marinai.

In Sicilia gli anziani facevano lo stesso con l’Artemisia arborescens, una pianta molto vicina all’absinthium. Nel 1792 il medico francese Henry Louis Pernod creò la ricetta del famoso liquore omonimo, riprendendo quella di un medico svizzero, denominato “assenzio come rimedio fitoterapico”. Il distillato venne poi bandito nel corso del XX secolo in diversi stati degli USA per via del suo potenziale allucinogeno che si imputava al tujone, un terpenoide presente nell’artemisia.

In realtà non era il tujone a causare gli effetti psicoattivi e i danni cerebrali, ma l’alcol. Bisogna infatti considerare che l’artemisia non era l’unico ingrediente della bevanda ma veniva fatta macerare insieme a melissa, issopo, angelica, anice stellato, dittamo di Creta, ginepro, noce moscata, veronica, semi di anice  e di finocchio. Quindi il menstruum veniva distillato riducendo ulteriormente il contenuto di tujone.

Gli effetti psicoattivi dell’artemisia stessa non sono dovuti solo al tujone, ma anche a molti altri terpenoidi e composti aromatici presenti nel ricco fitocomplesso della pianta tra cui acido rosmarinico, canfora, mircene, linalolo, etc.

Gli estratti di Artemisia absinthium sono potenti attivatori dei recettori muscarinici e nicotinici (IC50 <1mg/ml), con un azione comparabile a quella del cloridrato di carbamilmetilcolina.  Come altri agenti colinergici sono molto efficaci nello stimolare l’attività onirica e la memoria al risveglio.

Sono in molti ancora a credere che il tujone abbia effetti simili al THC per via della somiglianza strutturale, l’affinità per i recettori dei cannabinoidi è insufficiente ad avocare effetti psicotropi. Studi sugli animali dimostrano che agisce come inibitore del recettore GABA-A causando eccitazione in base alla dose. Infatti solo oltre una certa soglia diventa neurotossico e può causare convulsioni ed altri sintomi importanti, al contrario i dosaggi medio-bassi sono neuroprotettivi.

[ Qui l’articolo completo con magggiori dettagli ]

La presenza importante (ma dimenticata) delle donne nel percorso dell’Lsd

Riportiamo alcuni stralci da un longread apparso pochi giorni fa su Fuoriluogo: un’articolata sintesi su uso ed effetti, storia e cultura dell’Lsd visti dalla specifica prospettiva femminile, curata dalle Chemical Sisters. Trattasi di uno dei vari aspetti poco discussi o finanche nascosti nell’attuale revival psichedelico, a volte fin troppo teso ad auto-esaltarsi in maniera univoca,  sorvolando su ambiti meno ovvi o popolari ma importanti (per non parlare di questioni controverse). Per esempio: «C’è molto da scrivere su donne e sostanze, ma il discorso sugli psichedelici è stato storicamente dominato dagli uomini», come si legge nel pezzo. Aspetti che invece meritano attente riflessioni come questa, soprattutto nel contesto italiano, e su cui torneremo a breve.

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Nel 2005, una studiosa che conosceva la figlia di Gertrude Paltin, trovò un raro libro di consultazione del 1971, scritto da sua madre e Oscar Janiger: A Bibliography of LSD & Mescaline: From the Earliest Researches to the Beginnings of Suppression. Janiger è una figura ben nota nella terapia psichedelica, ma Gertrude Paltin è quasi del tutto sconosciuta. La signora Paltin era una biochimica figlia di immigrati ebrei russi, conobbe il dott. Janiger in quanto il suo primo marito, un medico, era stato uno dei primi soggetti a cui Janiger somministrò l’LSD. È diventata anche lei sua paziente e successivamente assistente e coautrice di questa vasta bibliografia annotata che comprende opere in italiano, tedesco e francese e inglese, suddivise in 18 principali aree di interesse, tra cui pubblicazioni su amministrazione-dosaggio-tolleranza, studi psicologici, studi comportamentali e opere popolari e creative. I riferimenti compilati dalla sig.ra Paltin e Janiger, sebbene non focalizzati su applicazioni terapeutiche e completi solo fino al 1963, forniscono collegamenti altrimenti non recuperabili al primo corpus di conoscenze e ricerche che potrebbero altrimenti essere dimenticate.[1]

Questa vicenda è emblematica della storia nascosta delle donne nella ricerca psichedelica che spesso hanno sostenuto il lavoro dei loro partner e colleghi maschi, hanno fornito conforto ai partecipanti, sono state coinvolte come sitters in sessioni psichedeliche e hanno contribuito a scrivere relazioni, ma sono state molto raramente identificate come co-pari partecipanti ai lavori pubblicati.[2]

C’è molto da scrivere su donne e sostanze, ma il discorso sugli psichedelici è stato storicamente dominato dagli uomini. Le esperienze farmacologiche delle donne sono state contemporaneamente sensazionalizzate per i loro aspetti scandalosi e sterilizzate nei rapporti clinici, per cui il ruolo delle donne nelle indagini sugli psichedelici prima della loro messa al bando per legge è per lo più oscuro e le identità delle prime sperimentatrici donne sono spesso sconosciute. Il discorso sugli psichedelici ha teso a trascurare il contributo delle donne, ma studiose, artiste e terapiste coraggiose e determinate hanno guadagnato e richiesto la piena partecipazione a programmi di ricerca, forum professionali e sforzi educativi, e ora stanno cambiando questo campo. La filantropia è un po’ più indietro, ma è sempre stata un bastione del relativo conservatorismo. Come conseguenza dello storico squilibrio di genere, ci sono un certo numero di donne il cui ruolo significativo nell’esplorazione e nell’impiego di psichedelici per lo sviluppo spirituale, la scoperta personale e l’impatto terapeutico non è stato ben registrato o riportato.[3]

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Antropologi occidentali tra ayahuasca e sciamanesimo

Amselle+NarbyProsegue la bonanza di libri italiani su temi variamente legati alla psichedelia (raggruppati sotto la categoria MindBooks). Stavolta si tratta di Psicotropici: La febbre dell’ayahuasca nella foresta amazzonica, dell’antropologo francese  Jean-Loup Amselle, direttore di studi all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, pubblicato da Meltemi Editore. Ne parla in un ampio intervento su Carmilla lo psichiatra Piero Cipriano. Il quale stronca senza mezzi termini l’approccio di Amselle:

Il mio giudizio è severo perché negli ultimi decenni, in cui tutti i mondi da scoprire sono stati scoperti, e l’unico mondo inesplorato è quello che puoi vedere solo se entri in un altro stato di coscienza, un antropologo che (pur occupandosi di sciamani e di ayahuasca) ha l’ossessione della sobrietà, il culto, la venerazione dello stato di coscienza ordinario, e non si affaccia neppure una volta una soltanto dico una nell’altro mondo, nel mondo dove ci sono gli spiriti (direbbero gli sciamani) oppure ci sono i morti oppure i demoni e gli dei, che antropologo può mai essere? Che saggio su sciamani amazzonici e ayahuasca potrà mai scrivere? Un libro scritto da un voyer, uno che sta al di qua, a guardare a studiare da fuori i vari “attori della filiera sciamanica”, come li chiama, per osservare da fuori ciò che ha timore di vedere da dentro. Come uno che, invece di scopare in prima persona, guarda gli altri mentre sono intenti a… bere l’ayahuasca. Cosa potrà mai capirci?

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William Leonard Pickard finalmente libero!

William Leonard PickardDue mesi fa rilanciavamo un caso di plateale persecuzione sugli psichedelici innescata dalla war on drugs: William Leonard Pickard – già ricercatore ad Harvard, chimico indipendente, monaco Buddhista, scrittore, ecc. – arrestato nel 2000 e condannato all’ergastolo nel 2003 con l’accusa (manipolata dalla DEA) di aver prodotto grosse quantità di Lsd in un ex centro missilistico del Kansas, e considerato tra i massimi prigionieri politici americani. I dettagli venivano raccontati in lunga intervista apparsa nell’aprile 2017 su The Oak Tree Review, oltre ad approfondimenti sulla sua situazione legale. Ebbene, arriva ora l’attesa notizia del suo imminente rilascio dal carcere di Tucson, in Arizona, avendo appena ricevuto il condono (Compassionate Release, basata su una petizione relativa anche alla diffusione del Covid-19 in carcere) per i due ergastoli a cui era stato condannato. Qui ulteriori dettagli e materiali su “spiate” e controversie relative al suo arresto.

Quest’obiettivo è stato finalmente raggiunto grazie al continuo sostegno non solo del giro psichedelico internazionale ma anche e soprattutto della comunità scientifica Usa. In particolare, l’impegno della psichiatra Julie Holland che ha conosciuto Pickard fin dal 1994 e lo ha definito un “collega”  nelle lettere inviate anche al Presidente Obama e al giudice Thomas Martin. Un breve video curato dalla redazione di Psymposia riassume gli ultimi sviluppi che hanno portato alla decisione dei giudici. E un articolo di Lucid News dettaglia l’intera vicenda, in attesa di nuove comunicazioni dallo stesso Pickard tornato in libertà.