Nel 2019 sono stati 2 milioni i giovani adulti (15-34 anni) (l’1,9 % di questa fascia di età) che hanno assunto MDMA nei Paesi della UE. Si va dallo 0,2 % in Portogallo all’8,5 % nei Paesi Bassi. Le stime di prevalenza per le persone nella fascia di età 15-24 anni sono più elevate: 2,2 % (1,0 milione). Invece l’uso di LSD e funghi allucinogeni è pari o inferiore all’1 % per entrambe le sostanze, tra i giovani adulti (15-34 anni). Ancora inferiore il ricorso alla ketamina (0.9%), che però nei Paesi Bassi sembra emergere come al sostanza più comune tra i giovani nel contesto della vita notturna.
Sempre sull’MDMA, tra i 15 paesi che hanno svolto indagini a partire dal 2018 e comunicato gli intervalli di confidenza, sette hanno segnalato stime più elevate rispetto all’indagine precedente, mentre otto hanno comunicato stime stabili. Tra gennaio e giugno 2020, la quantità media di MDMA per pasticca secondo i servizi di controllo degli stupefacenti in 10 città europee è stata di 177 mg (180 mg nello stesso periodo nel 2019).
Questi solo alcuni dati della recente Relazione europea sulla droga (EDR) 2021 curato dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT, in inglese EMCDDA), agenzia dell’Unione Europea istituita a Lisbona nel 1993. Trattasi di un progetto del tutto istituzionale e centrato soprattutto su dati relativi ai sequestri, consumo, decessi e ospedalizzazioni. Un ambito in cui, a partire dalla convenzione Onu del 1961, si continua a parlare genericamente di “droga” includendovi ogni sostanza illecita e dove al massimo oggi si accenna a una vaga riduzione del danno per limitare certi fenomeni. La cui misurazione rimane un punto critico: scarse e poco verificabili le fonti (dai sequestri agli ospedali), approccio poco oggettivo e neutrale perché basato comunque sulla “war on drugs”.
Dando comunque per buoni i dati relativi al 2019 – pur con le ridotte e alterne informazioni fornite dalle varie città europee, come ammettono gli stessi promotori – sono stati segnalati circa 2.400 sequestri di LSD, per un totale di quasi 115.000 unità. Diciannove paesi hanno segnalato 950 sequestri di funghi allucinogeni, per un totale di 55 chilogrammi. Sedici paesi dell’UE hanno segnalato circa 300 sequestri di DMT per un totale di 89 chilogrammi e quasi 75 000 unità.
Insieme alla metamfetamina, è calato l’uso dell’MDMA nella maggior parte delle città partecipanti, confermato tramite i sondaggi online e dal calo degli accessi ospedalieri correlati. Pur a fronte dell’introduzione di pasticche a basso dosaggio (soprattutto nei Paesi Bassi), ciò sembra dovuto alla quasi totale scomparsa dei grandi raduni di massa e altri eventi pubblici, dovuta all’emergenza Covid-19, dove Ecstasy e analoghe sostanze erano assai diffuse.
Interessante anche un altro passaggio del rapporto: «I dati dei sondaggi online delle persone che auto-dichiarano il consumo di droghe suggeriscono anche un maggiore consumo di alcol e una maggiore sperimentazione di psichedelici, come l’LSD e la 2C-B (4-bromo-2,5- dimetossifeniletilamina), e di droghe dissociative come la ketamina. Questo dato coinciderebbe con una crescita della domanda di sostanze potenzialmente ritenute più adatte al consumo domestico.»
Mentre sembra che nel corso del 2020, la coltivazione di cannabis e la produzione di droghe sintetiche nell’Unione europea sono proseguite ai livelli pre-pandemici, è preoccupante data la tossicità di alcune di queste sostanze, come dimostrato dal focolaio di oltre 20 decessi connessi al cannabinoide sintetico 4F-MDMB-BICA nel 2020. E nel 2019 sono state anche individuate oltre 400 nuove sostanze psicoattive sul mercato europeo.
La relazione europea sulla droga (EDR) 2021 è disponibile qui in versione integrale e in varie lingue, italiano incluso.