Nel maggio 2019 Denver fece storia diventando la prima città statunitense a depenalizzare i funghi contenenti psilocibina per uso personale. Da allora il movimento per la riforma antiproibizionista psichedelica ha conquistato altre vittorie locali (Ann Arbor, Oakland, Santa Cruz) e in concomitanza con le scorse elezioni presidenziali gli elettori dell’Oregon hanno approvato l’innovativa Measure 109 (56%), mentre nella capitale Washington D.C. è passata l’Initiative 81 (76%). E martedì 12 gennaio anche il Somerville City Council ha approvato all’unanimità la norma che depenalizza il possesso e l’uso personale delle ‘piante enteogene’, inclusive di funghi psilocibinici, peyote, ibogaina.
Come accaduto nelle precedenti situazioni, il consiglio comunale di Somerville, cittadina poco a nord di Boston in Massachusetts, ha così riconosciuto i benefici di questi psichedelici naturali nel trattamento di problemi di salute mentale come la depressione grave e l’ansia, in aumento soprattutto durante l’attuale pandemia. La misura impone alle forze dell’ordine di assegnare a chi coltiva o usa queste piante e funghi la priorità più bassa nell’attività di pubblica sicurezza. Il provvedimento prevede inoltre che il procuratore-capo cittadino e il parigrado federale non perseguano penalmente tali casi.
La coalizione promotrice include un ampio fronte antiproibizionista, tra cui le associazioni Bay Staters for Natural Medicine e la sezione statale di Decriminalize Nature. Questa serie di vittorie continuerà a tradurrà in analoghe iniziative nel prossimo futuro. Dal giorno delle elezioni 2020, gli attivisti a San Francisco e nello stato di Washington hanno già annunciato nuovi progetti per la depenalizzazione, mentre la senatrice dello stato del New Jersey, Teresa Ruiz, e il senatore della California, Scott Wiener, hanno annunciato di voler presentare appositi disegni di legge per depenalizzare il possesso di funghi psilocibinici e altri psichedelici.
Rispetto all’Oregon, va intanto ricordato che l’Oregon Psilocybin Services Act creerà un programma per consentire la somministrazione di prodotti psilocibinici, come i funghi, agli adulti maggiori di 21 anni, a scopo terapeutico. I cittadini potranno acquistare, possedere e consumare psilocibina presso un centro di servizi, ma solo dopo una sessione di preparazione e sotto la supervisione di un facilitatore (la psilocibina in quanto tale resta sostanza illecita nella Tabella 1). Mentre con il Drug Addiction Treatment and Recovery Act, l’Oregon è diventato il primo Stato Usa a depenalizzare il possesso per uso personale di tutti gli stupefacenti, compresa la cocaina, l’eroina e la metanfetamina.
Le quantità personali depenalizzate sono fino a 1 grammo di eroina, fino a 1 grammo o 5 pillole di MDMA, fino a 2 grammi di metanfetamina, fino a 40 unità di LSD, fino a 12 grammi di psilocibina, fino a 40 unità di metadone, fino a 40 pillole di ossicodone e fino a 2 grammi di cocaina. Chi viene trovato in possesso di piccole quantità di droghe pesanti potrà evitare il processo e la possibile pena detentiva pagando cuna multa di 100 dollari e partecipando a un programma di recupero delle dipendenze. I centri di trattamento saranno finanziati con le entrate provenienti dalla marijuana legale.
In questi ultimi anni Decriminalize Nature è divenuta il motore primario per la depenalizzazione a livello nazionale, con una mission precisa: migliorare la salute e il benessere dell’uomo depenalizzando e ampliando l’accesso alle piante e ai funghi enteogeni attraverso l’organizzazione politica e comunitaria, l’educazione, la promozione e la sensibilizzazione rispetto a queste medicine. Decriminalize Nature è attiva nell’informare l’opinione pubblica sul valore dei funghi e delle piante enteogene al fine di proporre soluzioni per depenalizzare il rapporto dell’uomo con la natura. Per fonti naturali, funghi e piante enteogeniche, sono da intendersi innanzitutto i funghi contenenti psilocibina, i cactus contenenti mescalina, l’iboga, piante e/o combinazioni estratte di piante simili all’ayahuasca; e limitatamente a quelle contenenti i seguenti tipi di composti: ammine indoliche, triptamine, fenetilammine.
Infine, un accenno al dibattito in corso (in particolare via Twitter) su una certa “preferenza” assegnata da attivisti e media alla depenalizzazione degli enteogeni, che forse può danneggiare l’intero movimento pro-riforma perché lascia tutte le altre sostanze illegali. Matt Johnson (Johns Hopkins University School of Medicine) segnala la una focalizzazione eccessiva su ‘psychedelics as “good” drugs’, mentre ancora più importante sarebbe depenalizzare l’uso di eroina, cocaina, metanfetamina, visti gli alti numeri delle relative condanne al confronto di quelle già minime per possesso di psichedelici.
Replica Ramzy Abuæita, attivo in Decriminalize Nature: “È vero che andrebbero depenalizzate tutte le sostanze illecite e non solo gli psichedelici naturali. Ma abbiamo preso una decisione calcolata di perseguire il nostro percorso di depenalizzazione di quelli naturali perché è più facile convincere un consiglio comunale dei meriti dei prodotti naturali e degli usi indigeni”.