Frontiere PsicoTerapeutiche 2022: lo stato attuale della psicoterapia coadiuvata dagli psichedelici

FPT22Venerdì 10 e Sabato 11 giugno 2022 la rete Psy*Co*Re organizza Frontiere PsicoTerapeutiche 2022 (FPT22), in modalità ibrida a Torino e online, evento dedicato ad approfondire il tema della psicoterapia coadiuvata dall’uso di sostanze psichedeliche in Italia e in Europa.

Riprendendo e ampliando il formato ideato lo scorso anno, l’edizione 2022 prevede la partecipazione di 28 relatori italiani e internazionali, esperti dell’argomento: medici, terapeuti, ricercatori accademici e indipendenti offriranno le loro prospettive o illustreranno il loro modo di applicare queste terapie in stati dove l’uso delle sostanze psichedeliche in ambito clinico o sperimentale è ammessa. La maggior parte dei relatori inteerverrà online, ma la partecipazione dal vivo è particolarmente consigliata e finalizzata alla creazione di un network con base italiana che possa coordinarsi in futuro per risolvere l’anacronista mancanza di informazioni e di iniziative in loco.

L’obiettivo di fondo è quello di avviare una rete di professionisti in ambito sanitario e di aspiranti pazienti che possa ritrovarsi in una linea d’azione comune in grado di arricchire il panorama psicoterapeutico italiano, sia dal punto di vista clinico che della ricerca scientifica.

FPT22 intende quindi fornire le informazioni necessarie e aprire il dibattito per orientare domande quali:

– Esistono cliniche che offrono terapie assistite da psichedelici nel territorio europeo?
– Come avvengono in pratica? Quali gli approcci e le strategie applicate?
– Quali i percorsi di formazione attualmente disponibili per i professionisti?

Si tratta di questioni urgenti per operatori clinici e potenziali pazienti che riconoscono l’impotenza attuale della società di fronte all’avanzare della depressione (prima causa di disabilità a livello mondiale), delle dipendenze patologiche e di altre patologie come l’anoressia, sintomi del nostro periodo storico.

Ecco perché, considerato anche l’avvio di trial clinici in diversi stati Europei (per esempio a Dublino per la ketamina, a Berlino e Londra per la psilocibina) ci proponiamo con questo evento di affrontare criticamente lo stato dell’arte in Italia. Nello specifico  l’obiettivo pragmatico è quello di promuovere protocolli di ricerca e progetti di  psicoterapia con psichedelici per  favorire processi salutogenici, con uno sguardo particolare rivolto  al territorio italiano.

Nello specifico, FPT22 è un evento articolato in interventi frontali e tavole rotonde di discussione che si articola intorno a tre temi principali:

– LA PRATICA CLINICA DELLA TERAPIA ASSISTITA CON PSICHEDELICI;
– LO STATO DELL’ARTE DELLA RICERCA CLINICA PSICHEDELICA;
– LA FORMAZIONE PER LA TERAPIA ASSISTITA CON PSICHEDELICI.

Qui il programma completo (in italiano).

Qui la versione inglese del testo di cui sopra e qui il  programma completo in inglese.

PREZZO BIGLIETTO: 15 EURO A GIORNATA; 25 EURO PER LE DUE GIORNATE.

PER ISCRIZIONI, INFORMAZIONI E PAGAMENTI: +39 3460058154 — +39 3341134744

 

Comprendere l’esperienza psichedelica: esperienze trasformative e stati mentali “cruciali”

Descrivere un’esperienza psichedelica terapeutica come un’esperienza che catalizza una trasformazione psicologica  positiva è forse il modo più sintetico per comprendere come avviene un processo di guarigione coadiuvato da questo tipo di sostanze. Ciò che rivoluziona il modo di relazionarsi alla realtà può tuttavia dare risultati anche opposti fra loro: dalla crescita personale a (nei casi peggiori) una ricaduta psicotica.

Approfondendo il significato di queste esperienze Robert Carhart-Harris (ex direttore del Centre for Psychedelic Research presso l’Imperial College di Londra, dall’estate passato a dirigere Neuroscape, centro di ricerca multidisciplinare dell’Università della California, a San Francisco), insieme al collega Ari Brouwer, ne ha recentemente proposto un’interpretazione. Secondo loro tali esperienze possono provocare pivotal mental states”: stati mentali “cruciali”, di transizione e cambiamento,  che possono indurre esperienze catartiche, e quindi liberare da una precedente situazione di stress cronico o angoscia, oppure traumatiche. Il differente esito di questi stati mentali dipenderà principalmente dal contesto in cui vengono scaturiti e dalle caratteristiche interne del soggetto che li sperimenta.

La metafora della biforcazione (Carhart-Harris and Brouwer, 2021): l’evento intenso che scatena uno stato mentale trasformativo (indicato nell’immagine come “Pivotal Experience”) attiva il recettore 5HT2A, un recettore attivato anche dalle sostanze psichedeliche. Questa attivazione destabilizza l’equilibro dell’organismo e può sfociare in un’esperienza di crescita o in un trauma. L’esito dipende dal contesto e dalla caratteristiche di chi vive l’esperienza.

Il “contesto” descritto dagli autori integra i concetti di set e setting includendo come variabili il patrimonio genetico, le esperienze infantili, e la trama di relazioni che costituiscono la vita del soggetto e che influiscono il decorso dell’esperienza potenzialmente trasformativa.

I due ricercatori hanno individuato una serie di caratteristiche simili negli stati mentali di transizione (non solo psicologiche, ma anche bio-chimiche e neurali) indotti da situazioni anche molto diverse fra loro. Questi elementi potrebbe essere condivisi anche da tutti quegli esercizi che inducono stress in modo volontario: digiuni, isolamenti e deprivazioni sensoriali (spesso presenti nei riti d’iniziazione), ma anche pratiche come la respirazione connessa od Olotropica.

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