Verso la maturità psichedelica: introduzione

Verso la maturità psichedelicaEcco l’introduzione integrale dell’antologia che raccoglie una serie di interventi selezionati dalle edizioni 2019 e 2020 degli Stati Generali della Psichedelia in Italia (volume in uscita presso AnimaMundi, collana Enteogeni).

 

Questo volume raccoglie una serie di interventi selezionati dalle edizioni 2019 e 2020 degli Stati Generali della Psichedelia in Italia: iniziative del tutto uniche e originali per il panorama nostrano, frutto dell’impegno (volontario) di esperti, professionisti e attivisti riuniti nel network-rete di Psy*Co*Re (Multidisciplinary Italian Network for PSYchedelic and COnsciousness REsearch – da pronunciare in latino PSICORE). L’idea di lanciare prima il progetto-network e poi organizzare questi eventi è nata prevalentemente dall’esigenza di porre maggior attenzione al fenomeno della rinascita psichedelica, ai rapporti tra sostanze e terapie relative agli stati “altri” di coscienza, nella loro accezione più ampia.

Il motivo di tale attenzione sta nella constatazione di un ovvio ritardo nello sviluppo di una cultura, necessariamente articolata e complessa, relativa alla ricerca di settore e alla psichedelia stessa, e più in generale, alle indagini sugli stati di coscienza – partendo da una corretta informazione relativa alla diffusione delle tecniche terapeutiche e delle terapie stesse, per altro ancora impraticabili in Italia per evidenti motivi legali. Questo ritardo rispetto non solo ai Paesi anglosassoni tradizionalmente in prima fila, cioè Gran Bretagna e Stati Uniti, bensì anche nei confronti di altre nazioni europee come Svizzera o Germania, copre l’intero spettro del revival d’interesse emerso negli ultimi anni.

Ne sono vittime sia l’ambito della ricerca scientifica in senso stretto, a partire dall’utilizzazione dei molti dati oggi reperibili e dalla condivisione delle nuove conoscenze emergenti nel campo, sia il dibattito pubblico a livello più ampio, dove informazioni spesso entusiastiche tendenti a esaltare alcuni aspetti indubbiamente positivi del cosiddetto “rinascimento psichedelico” finiscono per scontrarsi con la precedente visione mediatica e sociale che tendeva a stigmatizzare le sostanze e chi ne faceva uso, generando forti distorsioni del messaggio e confusione tra i non addetti ai lavori, spesso spiazzando chiunque fosse incuriosito e attratto da questi argomenti fino a ieri tabù.

Da qui l’urgenza di sviluppare innanzitutto modalità di comunicazione di tipo nuovo, basate su una strategia articolata e di ampio respiro, diverse da quelle usualmente utilizzate nei vari canali “underground” o in ristrette cerchie di professionisti, entrambi spesso tacciati di elitismo. Oggi queste tematiche tro- vano spazio e attenzione anche nelle testate d’informazione di taglio mainstream, negli spazi sociali online e nel mondo editoriale italiano, stimolando a loro volta la crescita del più ampio dibattito pubblico. Arrivando perfino a far qualche breccia in ambito accademico e scientifico, proponendo riflessioni originali e interventi interdisciplinari, pur nel tipico disinteresse del fronte politico-legislativo. Sull’esempio di quanto va accadendo da diversi anni altrove nel mondo, aumentano insomma gli sforzi collettivi per superare la tipica superficialità che storicamente aveva caratterizzato l’approccio, o piuttosto la sua mancanza, alla multidisciplinarietà psichedelica anche in Italia.

Un quadro questo che motiva e afferma il senso stesso delle numerose relazioni susseguitesi nel corso delle prime due edizione degli Stati Generali della Psichedelia. Tutta una serie di interventi proposti sia da ricercatori universitari che indipendenti, basati in primis su una varietà di esperienze professionali (fortissima la presenza di psicologi, psichiatri e psicoanalisti) e anche su aneddoti personali comunque importanti per aggirare le odierne barriere culturali e legislative. Nel loro complesso, questi materiali provano a fare il punto sul grado di interazione tra gli aspetti teorici, più frequentemente presenti nel mondo accademico, e quelli applicativi della ricerca indipendente, in aggiunta a esempi di esperienze individuali in campi diversi.

Si arriva cosi a un quadro che amplia e approfondisce le varie tematiche per il pubblico generalista, proponendo un salto di livello innanzitutto nell’ambito dell’informazione e della cultu- ra concernenti le sostanze enteogene (cioè capaci di “far emer- gere il dio interiore”, termine leggermente diverso ma usato in modo pressoché equivalente a “psichedeliche”, ovvero “sostanze che inducono la psiche a manifestarsi”). Senza dimenticare i potenziali sviluppi futuri a livello di attività imprenditoriali, pur se ovviamente non ancora presenti né possibili nel nostro Paese per via del fallimentare ma vigente proibizionismo sulle “droghe”, in maniera analoga alla filiera della canapa – dove, dopo mezzo secolo di battaglia e pur con le irrisolte aree grigie legali, finalmente oggi si nota un livello scientifico d’eccellenza e qualche apertura politico-legislativa.

Gli interventi raccolti qui di seguito evidenziano come in questi ultimi anni il mondo della ricerca sugli stati modificati di coscienza abbia prodotto (e continui a produrre) risultati significativi e vada rivelando, appunto, una serie di potenzialità estre- mamente importanti e utili a vari livelli. Si tratta di un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi campi del sapere, tra cui botanica ed etnobotanica, micologia ed etnomicologia, antropologia, chimica, farmacologia, neuroscienze, psicologia, psicoterapia, e ancora sociologia, informazione e cultura in senso lato, fino all’ambito giuridico e legislativo.

Quello che emerge è un variegato itinerario globale che va necessariamente ampliandosi e integrandosi con i campi più disparati, laddove i ricercatori nelle diverse discipline finiscono per interagire tra loro con esiti proficui per tutti. Lo confermano gli stessi testi di questa antologia, a testimonianza del fatto che la ricerca italiana sugli stati modificati di coscienza (non soltanto in ambito strettamente “psichedelico”) è viva e presente, e può anzi fornire contributi significativi a livello internazionale. Dopo un inizio forse un po’ timido e poco giustificato, sembra dunque che la ricerca e gli studi “italiani” vadano acquistando la giusta visibilità e la necessaria credibilità nel contesto internazionale.

Alcuni dei tratti comuni di tali interventi sono l’importanza di set e setting e l’accento sulle possibilità di trasformazione personale che offrono le esperienze psichedeliche, condotte secondo certi criteri e tramite l’integrazione nel processo psicoterapeutico, di cui non sono un sostituto bensì piuttosto un complemento. A ciò si affianca l’interesse per la neurofenomenologia, volto a stilare una definizione sempre più precisa della cosiddetta “cartografia degli stati di coscienza”. Tra le sostanze che sono coinvolte in queste ricerche troviamo sia quelle naturali, come i funghi psilocibinici e l’ayahuasca, che sintetiche, come l’LSD e la ketamina. Per fare un solo esempio, nel corso dell’edizione del 2019 è emersa la proposta di valutare il possibile utilizzo dell’Amanita muscaria in micoterapia per il trattamento di alcune condizioni psico-fisiche, per esempio in qualità di energizzante con innalzamento del tono dell’umore, focalizzandosi sul muscimolo, uno dei suoi principi attivi.

Un progetto attualmente in fase di implementazione, dove forse l’impasse primario è trovare il supporto economico prima ancora che quello legale. Nel senso che svariati ricercatori italiani hanno lavorato e lavorano all’interno di qualificati progetti ed entità estere (dall’Imperial College di Londra alla statunitense MAPS, come confermano i testi pubblicati più avanti), acquisendo la capacità e la visibilità necessaria per rendere sempre meno utopico pensare a un qualche team di ricerca nostrano su progetti autonomi. Quadro in cui rientra anche il protocollo italiano sull’uso di ketamina ed esketamina nella depressione farmaco-resistente, anch’esso dettagliato in questa raccolta. Ovviamente per sviluppare un tale potenziale occorre innanzitutto poter contare su fondi e sostegni per i necessari finanziamenti.

Essendo impossibile (almeno per ora) il coinvolgimento di istituzioni o fondazioni nazionali, una delle possibilità attualmente al vaglio riguarda il consolidamento della struttura di Psy*Co*Re, trasformando l’attuale progetto di mettere in piedi una start-up veramente etica e partecipativa, organizzata attorno a una serie di elementi-chiave quali finanziatori privati, sponsorship mirate, campagne di raccolta-fondi, eventi a pagamento e agganci internazionali.

La prima edizione degli Stati Generali della Psichedelia in Italia, svoltasi il 6 e il 7 dicembre 2019 presso il cccTo (Centro di Cultura Contemporanea di Torino), ha visto confrontarsi circa 50 relatori e altrettanti uditori, riunendo oltre un centinaio di addetti ai lavori. Un gruppo variegato che comprendeva ricercatori, psichiatri, psicoterapeuti, scrittori, studenti, artisti da ogni parte d’Italia che hanno condiviso le loro conoscenze sull’importanza della ricerca scientifica, e non solo, nei confronti degli stati di coscienza non ordinari. Dimostrando così che il nostro Paese non è, come molti credono, il fanalino di coda di un movimento che sta affermando uno dei più radicali cambiamenti di paradigma nella recente storia delle scienze della mente. Come primo evento pubblico della rete Psy*Co*Re, avviata poco più di sei mesi prima, l’obiettivo primario dell’evento era proprio quello di scattare un’istantanea dello stato dell’arte della situazione italiana rispetto al panorama internazionale. In breve: fare il punto sui vari aspetti della psichedelia in Italia.

Le due giornate sono state grosso modo divise in cinque sezioni. La prima, dedicata alla voce della ricerca, proponeva interventi a carattere più teorico e riportanti una struttura simile agli articoli pubblicati sulle riviste specializzate peer reviewed, basati su lavori scientifici articolati secondo un itinere fondamentale per chi in- tende impegnarsi nella ricerca sugli stati di coscienza. Si è poi di- scusso sui vari aspetti e sperimentazioni relative alla psicoterapia coadiuvata dagli enteogeni in Italia e nel resto del mondo. A seguire, alcuni interventi a metà tra l’attivismo e la cultura, intorno al recente fenomeno del cosiddetto “rinascimento psichedelico”. Per chiudere, una serie di resoconti di diverse esperienze personali, accomunate dal filo conduttore della cultura psichedelica. Complessivamente l’evento è stato il primo (e l’unico) ad aver anticipato e sdoganato l’argomento psichedelia per l’Italia, tema che di fatto è poi “esploso” nel corso dell’anno successivo. Lo dimostra la quantità di interventi su testate mainstream e di rilanci sui social media evidenziatisi nell’arco del 2020, con un’ondata editoriale del tutto inattesa: dal recupero di classici mai tradotti a lavori pioneristici poco noti, da saggi ex novo ai manuali un po’ per tutti (per ulteriori dettagli al riguardo, si rimanda alla sezione “Altre risorse utili” in Appendice).

Ancora più ricca e frequentata l’edizione 2020. Svoltasi in quattro giornate (8 e 11-12-13 dicembre 2020) interamente via livestreaming online per l’impossibilità di tenere un evento fisico a causa delle restrizioni anti-Covid, ha offerto un to- tale di oltre 80 interventi, 4 tavole rotonde (fra cui la prima tavola rotonda sulla Respirazione Olotropica mai tenutasi in Italia), varie presentazioni ad hoc, eventi-off e dibattiti serali. Un entusiasmo confermato fin dall’intensa prima giornata, interamente dedicata all’editoria di settore: una carrellata, dagli effetti quasi allucinogeni, sulle produzioni letterarie, fumettistiche e saggistiche sia risalenti al passato storico che alle produzioni più recenti.

Importante la presenza di psichiatri (10), psicoterapeuti (9) e psicologi (14) – a testimonianza ormai della certezza, non solo tra gli addetti ai lavori, che promuovere la ricerca psichedelica può portare vantaggi sanitari enormi a livello individuale, culturale, sociale. Molti gli aggiornamenti sugli studi scientifici, incluse stimolanti prospettive venute dall’estero, mentre in Italia la ricerca per ora è limitata a lavori sugli stati di coscienza modificati e pratiche respiratorie. Si è insistito sull’importanza dell’approccio multidisciplinare applicato all’uso delle sostanze – soprattutto in ambiente accademico, segnato ancora da un forte stigma – che invece è evidente e in sviluppo in Inghilterra e in Germania (giusto per restare in Europa). Al contempo è emersa prioritaria la necessità di “fare rete”, in particolar modo con soggetti ed entità attive a livello internazionale, puntando a un impegno trasversale e aperto per divulgare in modo collaborativo, trasparente e intelligente (anche rispetto alla ventata di depenalizzazione in arrivo da oltreoceano).

Riflettendo un simile percorso di crescita, questa raccolta de- gli interventi più significativi dalle due edizioni vuole offrire un quadro articolato e variegato di tale percorso in continuo divenire. Ci sembra che le selezioni presenti nei due capitoli portanti – Ricerca scientifica e frontiere terapeutiche; Tradizione, cultura e attivismo – possano offrire un panorama di ampio respiro e utilità sia per chi si avvicina solo oggi alla questione sia per chi preferisce approfondimenti di varia natura. Dalla trance come stato integrato psico-terapeutico al rapporto tra suono e stati non ordinari di coscienza, dalla ricerca in corso sull’Amanita muscaria alle indagini su stregoneria e psicotropia nel meridione, si tratta in gran parte di informazioni del tutto inedite per il nostro Paese. Né mancano le presentazioni delle realtà nostrane variamente legate alla ricerca spirituale, da una parte, e all’attivismo psichedelico, dall’altra: aspetti apparentemente slegati ma in realtà parte di uno stesso prisma poliedrico. Nelle pagine che seguono si parla, quindi, anche del ritorno alla Via Sacra di Eleusi e della Società Psichedelica Italiana, della rivista sui generis AXIS mundi e della helpline ad hoc curata da Eutopia.

Ricordando comunque che il motore di queste iniziative, cioè l’impianto tentacolare delle reta Psy*Co*Re, inclusi gli eventi e le attività illustrate in queste pagine, è stato e rimane completamente non-profit e poggia interamente sull’opera volontaria. Un progetto che vuole riunire le tante realtà e soggetti variamente attivi nel “settore”, reso possibile soltanto grazie all’impegno di numerosi individui, convinti della necessità di trovare quel filo rosso comune che, pur nel rispetto di approcci differenziati e posizioni di vario tipo, oggi più che mai è indispensabile per far decollare simili iniziative di ampio respiro e produrre così un qualche impatto socio-culturale degno di nota.

Ci auguriamo che questa antologia possa interessare un pubblico variegato e attento. E che possa affermarsi come un ulteriore passo in avanti per avvicinare il mondo della ricerca e chiunque sia interessato, a vario titolo, a percorrere e/o scoprire questi percorsi “altri”. Naturalmente si tratta di contenuti tutt’altro che esaustivi e definitivi, a fronte di un “viaggio” globale di notevole spessore e in continuo sviluppo. Un percorso multisfaccettato che continueremo a esplorare e alimentare in maniera collaborativa nel prossimo futuro, in ogni formato e ambito necessario. Per stimolare anzi la massima apertura e partecipazione possibile, sono sempre benvenuti i contributi esterni di qualsiasi tipo. Per questo e quant’altro, è possibile seguire le attività in corso sul nostro sito web (https://www. psycorenet.org) e sulla pagina Facebook (https://www.facebo- ok.com/psycorenet/). E per ogni domanda o suggerimento, basta contattarci via email: info@psycorenet.org